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Il consiglio a Galantino da vescovi e Santa Sede: "Silenzio e riservatezza"

La Chiesa suggerisce al segretario della Cei di abbassare i toni ed evitare polemiche Intanto Ruini guida la riscossa conservatrice

Il consiglio a Galantino da vescovi e Santa Sede: "Silenzio e riservatezza"

«La linea è quella giusta ma non c'è bisogno di urlare contro i politici per far passare il messaggio di Papa Francesco». Il consiglio spassionato per monsignor Galantino arriva sottovoce da un cardinale di Curia, uno di quelli che nelle sacre stanze in queste ora continua, con i confratelli porporati, a commentare gli articoli di giornale in cui domina la polemica tra alcuni politici italiani e il Segretario Generale della Cei.

Il vescovo emerito di Cassano allo Jonio, scelto personalmente dal Pontefice per il ruolo di numero due della Conferenza Episcopale Italiana, negli ultimi giorni, per il suo esser senza peli sulla lingua, ha creato anche qualche divisione tra i vescovi italiani, alcuni dei quali, i più anziani, si son premurati di dispensare consigli al «giovane» prelato. Il consiglio più chiaro e lineare però sarebbe arrivato proprio dalle sacre stanze (c'è chi giura «da Santa Marta»): la precisa indicazione è stata quella di «lasciar cadere ogni polemica» e chiudere definitivamente la faccenda, «con un atteggiamento di riservatezza e di silenzio», cui Galantino pare essersi ora conformato. Due giorni fa ha scelto di non partecipare a una lezione a Trento su De Gasperi, precisando: «Se con parole forti ho potuto urtare la sensibilità di qualcuno, l'ho fatto per un'istanza esclusivamente evangelica». Un tono pacato, dal sapore di scuse, molto diplomatico, proprio come piace nei palazzi d'Oltretevere: non è un caso infatti che sulle pagine dell' Osservatore Romano sia stato dedicato, sempre due giorni fa, ampio spazio al tema dei migranti, con uno scritto di Paolo VI sui profughi pakistani e un articolo che riproponeva anche la posizione sul tema del 14 agosto scorso, molto più pacifica e diplomatica, proprio di monsignor Galantino.

Intanto il fronte più conservatore della Chiesa, dopo l'affondo del segretario della Cei, si prepara a una «riscossa». Il punto di riferimento è sempre Camillo Ruini: il cardinale, per oltre 15 anni alla guida della Chiesa italiana, torna allo scoperto. Insieme ad altri dieci cardinali di tutto il mondo, firma un volume sul tema della famiglia e del matrimonio, in vista del sinodo di ottobre. Ruini interviene per ribadire i principi della dottrina cristiana. Una «controriforma» che si pone in rottura alle tesi aperturiste di cardinali come il tedesco Walter Kasper, padre della linea dell'accoglienza ai divorziati risposati.

I temi sono quelli del sinodo: le famiglie ferite, la comunione ai divorziati risposati, le coppie omosessuali e l'adozione ai gay, il nodo della contraccezione. Il volume, edito negli Stati Uniti dalla «Ignatuis Press», è intitolato Undici cardinali parlano di matrimonio e famiglia , accompagnato dal sottotitolo «Saggi da un punto di vista pastorale». «Il matrimonio e la famiglia sono in crisi», si legge nella presentazione della casa editrice guidata dal gesuita Joseph Fessio, di tendenza fortemente conservatrice. «Gli autori comprendono che la dottrina e il ministero pastorale non sono opposti l'uno all'altra. Sottolineano cautamente un corso saggio e misericordioso che affronta le preoccupazioni genuine, evitando una falsa compassione, che compromette sia la verità che l'amore autentico».

Insieme a Ruini figura anche il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, già autore di Permanere nella verità di Cristo , un altro volume che aveva sollevato critiche e polemiche.

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