Coronavirus

Conte: "Dal 4 maggio più spostamenti". Ma il decreto con la Fase 2 slitta ancora

Inizialmente previsto per oggi, il decreto che il premier Giuseppe Conte annuncerà agli italiani con le nuove misure per la fase 2 potrebbe slittare a domani. Intanto, le regioni del Sud sono sul piede di guerra perché temono un'altra ondata di fuorisede come avvenuto a marzo

Conte: "Dal 4 maggio più spostamenti". Ma il decreto con la Fase 2 slitta ancora

Non sappiamo nulla. Conte parlerà oggi o il piano per la fase 2 lo illustrerà all'Italia domani? Nemmeno al governo hanno saputo dare una risposta precisa. "Annunceremo questo nuovo piano al più tardi all’inizio della prossima settimana", fa sapere Conte. A questo punto, è probabile lunedì perché questo pomeriggio è fissato un vertice con Regioni ed enti locali, slittato da ieri ad oggi.

Incertezze e nervosismi

Al Pd sono nervosi: da giorni lamentano i continui rinvii e l'assenza di chiarezza del premier sulla fase di riapertura. E cosa dovrebbero dire i governatori e sindaci regionali lasciati ieri "in attesa" salvo poi apprendere che il vertice era stato rinviato? L'unica cosa che si sa, da precedenti comunicazioni, che domani riapriranno alcune imprese nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza. Dallo Sviluppo economico fanno sapere che c'è il via libera ai cantieri dell'edilizia ed alle aziende di manutenzione.

Il vademecum Conte

È una delle idee del premier per indicare i comportamenti che i cittadini dovranno assumere dal 4 maggio. La task force guidata da Vittorio Colao ha presentato sul tavolo di Conte la bozza per la ripresa delle attività produttive in Italia mentre gli esperti del comitato tecnico-scientifico suggeriscono estrema cautela sugli sblocchi, come si legge su LaStampa.

Il rebus delle Regioni

C'è il complicato nodo delle Regioni: ognuna fa richieste differenti sulla base dei diversi livelli di contagio ma non è un piano che convince tutti. Musumeci non vorrebbe essere trattato come in Lombardia mentre Fontana, dal canto suo, si augura che la regia della nuova fase debba rimanere nazionale, specialmente per le imprese. In mezzo, già c'è chi fa di testa propria con alcune regioni del Nord (Liguria e Veneto) che hanno cominciato a procedere in autonomia. Il nuovo Dpcm sarà uguale per tutti o sarà diversificato? Lo scopriremo.

La paura del Sud

Treni, autobus ed automobili private: dalla Campania in giù c'è il timore di una nuova ondata di fuorisede come avvenne a metà marzo, i vari presidenti chiedono che ciò non avvenga e garanzie dal governo. In teoria, ci si dovrà spostare sempre con le autocertificazioni e tra le regioni confinanti: sembra improbabile, quindi, che dalla Lombardia si potrà scendere in Sicilia.

Le anticipazioni di Conte

"Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non sarà un “libera tutti” - ha affermato il premier in un'intervista a Repubblica - Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio".

Iva, scuola e mascherine

"Introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato" ha detto Conte, che è intenzionato a togliere l'Iva. "Farò di tutto per pervenire al più presto alla completa eliminazione dell’Iva". Inoltre, "saranno fondamentali anche i controlli con il tampone e sierologici, con l'analisi del sangue" per avere una mappatura completa delle persone che hanno contratto o meno il virus.

Infine, il capitolo legato alla scuola: riaprirà a settembre e nel decreto "saranno previste misure specifiche di sostegno per i genitori che hanno figli a casa: congedo straordinario e bonus babysitting".

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