Conte, il dettaglio che lo umilia: cosa manca nel simbolo 5s

Il leader 5s presenta con enfasi il simbolo elettorale pentastellato. "Guardate che rosso cuore...". Ma un dettaglio la dice lunga sulla solidità della sua leadership

Conte, il dettaglio che lo umilia: cosa manca nel simbolo 5s

Giuseppe Conte è un leader che non c'è. Alcuni grillini forse ne rimarranno sorpresi, altri invece ne saranno compiaciuti: il nome del presidente del Movimento Cinque Stelle non sarà sul simbolo con cui il partito pentastellato si presenterà alle prossime elezioni. Ora è ufficiale. A svelare la propria emblematica assenza è stato lo stesso ex premier, recatosi personalmente al Viminale per depositare il logo che identificherà i 5s alle urne. Davanti alle telecamere e ai microfoni, Giuseppi ha affisso il simbolo su una bacheca e si è pure concesso qualche considerazione compiaciuta.

"Vedete come sono rispettoso? Non scanso gli altri simboli, li lascio tutti", ha affermato Conte. Poi, in riferimento all'icona, ha aggiunto: "Guardate che rosso cuore, in più noi ci mettiamo il coraggio". Il contrassegno elettorale contiene infatti la scritta "Movimento", le cinque stelle e - su uno sfondo rosso - la simbolica data del 2050, che allude al progetto grillino di completamento della transizione ecologica. Nel disegno, però, non vi è alcuna indicazione del nome del leader, contrariamente a quanto hanno fatto Lega, Fdi, FI, Impegno civico, Azione-Iv e Noi moderati.

Il dettaglio la dice lunga sulla leadership pentastellata e sulla sua solidità. Prima delle amministrative di giugno, infatti, il tema del logo era stato affrontato all'interno del Movimento e, secondo quanto riferito da Repubblica, in quel periodo tra i grillini vi era una corrente propensa a inserire il nome del leader nel contrassegno. La convinzione era infatti quella che la riconoscibilità di Conte potesse portare voti e consensi. Le successsive elezioni, tuttavia, attestarono un forte tonfo per i pentastellati e il presidente del Movimento finì al centro di aspre critiche per la sua linea politica giudicata ondivaga. Da quel momento, pare che la sensibilità sul suo nome nel logo sia cambiata radicalmente.

La consultazione sul tema, sempre secondo indiscrezioni di stampa, aveva peraltro coinvolto anche lo stesso Beppe Grillo, che ad aprile aveva siglato una consulenza per supportare i 5s nella comunicazione. Il caos pentastellato, l'addio di Luigi Di Maio e la caduta del governo Draghi hanno poi stravolto i piani del Movimento e minato la credibilità della sua leadership: così, anche per Giuseppi, la strada è tornata a farsi in salita.

La paventata ipotesi di scrivere il nome dell'ex premier sul logo elettorale (magari con il gioco di parole "ConTe") è così tramontata. A rischiarare le mille incertezze del Movimento sono restate solo le Cinque Stelle.

Peraltro, a proposito di esitazioni, Conte non ha ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura alla Camera o al Senato. "Vi faremo sapere a breve", ha risposto l'ex premier ai giornalisti che al Viminale lo avevano incalzato sul tema.

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