Guerra in Ucraina

Conte incalza: "Pretendo che Draghi riferisca in Parlamento"

Il leader del M5S Giuseppe Conte non indietreggia e pretende che il premier Mario Draghi si faccia portavoce di iniziative volte a evitare l'escalation militare

Conte incalza: "Pretendo che Draghi riferisca in Parlamento"

“Draghi deve chiarire”. Giuseppe Conte tira dritto e chiede che l'Italia non faccia da “comparsa” nella risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina.

"Pretendo che il presidente Draghi vada nei consessi internazionali a rivendicare questa posizione”, dice Conte, intervistato a Metropolis, su Repubblica.it, parlando“a nome dei cittadini che rappresento e del M5S". Il leader dei Cinquestelle non ammette alternative: il premier deve riferire al Parlameno sull'evoluzione della guerra. “Questa è la differenza tra una democrazia e un sistema autarchico”, incalza Conte, sempre più convinto che Mario Draghi debba chiarire quale sia l'indirizzo politico e gli sforzi diplomatici che intende portare avanti. E, forte del fatto che secondo vari sondaggi gli italiani sono contro la guerra, ritiene giusto rappresentare “una sensibilità che riguardi le forze che sono in maggioranza e quella dell'opinione pubblica”."Come si può pensare a un'escalation militare con un paese che ha seimila testate nucleari?", si domanda Conte ricordando che il nostro Paese può svolgere un ruolo importante da mediatore e, pertanto, Draghi si deve fare portatore di iniziative volte a “evitare una escalation”. A tal proposito, interpellato sull'intervista che il ministro degli Esteri russo ha rilasciato a Mediaset, sentenzia: "Le parole di Lavrov sono inaccettabili”.

Conte si dice “molto dispiaciuto” dagli attacchi e dalle “frasi ingiuriose” pronunciate da “alcuni settori del Pd”. “Paradossalmente non sono stato insultato dal fronte del centrodestra e sono stato insultato dal Pd", fa notare l' ex 'avvocato del popolo', ancora desideroso di lavorare con i dem, ma “nel rispetto reciproco”. Conte smentisce di voler spostare il M5S a sinistra del Pd, ma di voler superare il partito di Enrico Letta “in buonsenso”. Un buonsenso “che non è né di destra e né di sinistra". Per il 2023 Conte si aspetta che il Movimento torni a esprimere “una grande forza propulsiva per il rinnovamento del quadro politico" e imputa alle vicende statutarie la scarsa presenza dei pentastellati sulla scena politica “ma – sottolinea - non ci siamo mai distratti". Conte, per quanto riguarda il fronte interno, rivela di avere dei rapporti quotidiani sia con Beppe Grillo sia con Luigi Di Maio, mentre nota come le differenze tra lui, Renzi e Calenda abbiano già “ristretto” il cosiddetto “campo largo del centrosinistra”. Il leader del M5S auspica, poi, una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, si dice pronto a incatenarsi davanti al Parlamento pur di ottenere il salario minino e, infine, rivolge un appello al centrodestra per portare a casa la riforma dello ius scholae. Infine, arriva la bocciatura della proposta del sindaco Roberto Gualtieri di aprire un inceneritore a Roma.

"Il Pd deve capire che noi siamo per la transizione ecologica vera", dice ponendo un nuovo tema di frattura con i democratici.

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