Un anno particolare, eccezionale, significativo e - si spera - irripetibile. Il 2020 non ha lasciato indifferenti nessuno: l'emergenza Coronavirus è riuscita ad apportare modifiche drastiche alla nostra società, imponendo meno socialità, il distanziamento tra le persone e la reclusione nelle proprie abitazioni. Bisogna riconoscere che non è stato di certo un anno facile per il premier Giuseppe Conte, che comunque ha grandi responsabilità per non aver fatto trovare l'Italia pronta nella gestione della seconda ondata. Eppure risulta essere il leader politico più amato nel nostro Paese. Emerge da un sondaggio condotto da Demos nelle ultime settimane, che ha evidenziato come il 46% sia soddisfatto dal "funzionamento della democrazia".
Un indice tra i più alti degli ultimi anni, visto che nel 2018 si era fermato a quota 36. I mesi del Covid-19, fa notare La Repubblica, ha in qualche modo legittimato un "leader forte" e ha spinto ai margini l'opposizione. Il presidente del Consiglio giallorosso soprattutto all'inizio della pandemia ha potuto godere di un buon livello di fiducia che è salito fino al 70%. Un dato che ha subito un drastico calo progressivamente. Comunque resta in cima alla graduatoria. Seguito da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e il capo dello Stato Sergio Mattarella che si fermano al 7-8%, e da Silvio Berlusconi che - seppur al 2% - continua a resistere.
Una "nuova democrazia"
Poco più della metà degli italiani ritiene che l'anno prossimo la pandemia finirà; ma è forte la schiera (45%) di coloro che sono convinti che invece l'emergenza Coronavirus sarà tristemente presente pure nel 2021. Dunque la maggior parte immagina che l'anno che verrà sarà migliore di quello che sta finendo. Tuttavia, probabilmente, dovremo fare ancora per un po' i conti con una "nuova democrazia meno democratica". Che assegna pieni poteri a una singola figura e costringe i cittadini a rinunciare alle più basilari abitudini sociali e di libertà.
Matteo Salvini è indicato il "peggiore tra i peggiori" dal 35%. Dietro di lui vi sono Giuseppe Conte (12%) e Luigi Di Maio (8%). In realtà il numero attribuito al leader della Lega testimonia come sia importante e prosegua nel raccogliere sentimenti. Mentre la scia del premier potrebbe definitivamente essere spazzata via se il Covid-19 e la paura dovessero lasciare la scena.
Viene visto come un leader senza partito, il quale rischia di finire oscurato dal termine della pandemia. Per quanto riguarda invece lo scenario internazionale, tra i migliori si distingue Angela Merkel. A essere considerato il peggiore è Donald Trump, che non molla nonostante la sconfitta alle Presidenziali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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