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Conte logora il Pd e vuole soffiargli il Tg3

Il leader M5s fa il paladino della par condicio, ma intanto punta alla direzione di "Telekabul"

Conte logora il Pd e vuole soffiargli il Tg3

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Normale amministrazione. Giuseppe Conte, da un lato, denuncia «lo scempio» sulla par condicio e «l'arroganza» della destra che vuole occupare la Rai. Dall'altro si offre alla maggioranza con l'obiettivo di ottenere la direzione del Tg3. Il tutto a scapito del Pd, che da sempre ha nel telegiornale della terza rete il suo Fort Apache a Viale Mazzini. È un assedio a tutto campo, quello di Conte contro Elly Schlein. E la rottura del campo largo a Bari è l'occasione perfetta per tentare ancora di conquistare il Tg ora diretto da Mario Orfeo. Conte (nella foto) vuole la sua TeleKabul grillina ed è disposto a fare asse con il centrodestra pur di assestare un colpo fatale ai dem. Sia chiaro, l'operazione non è facile e rappresenterebbe una svolta nella storia del Tg3. Ma proprio per questo Conte ci vuole provare. Anzi, gli abboccamenti sono già in corso. E pazienza se ancora ieri il M5s andava all'attacco del governo sulla par condicio, parlando di «inaccettabile arroganza della destra». Il segnale potrebbe essere un comportamento accomodante quando saranno votate le nomine dell'Amministratore Delegato e del Presidente della Rai. E nemmeno questa sarebbe una novità, dato che a maggio scorso le direzioni di testata sono passate in Consiglio d'Amministrazione con l'astensione del componente grillino del Cda, Alessandro Di Majo. A ottobre, invece, il M5s aveva votato a favore del nuovo contratto di servizio. Complice l'Aventino del Pd sui posti destinati all'opposizione, Conte ha ottenuto un discreto numero di poltrone. Il fidato ex direttore del Tg1 contiano Giuseppe Carboni è approdato alla testa di Rai Parlamento. Simona Sala, gradita all'avvocato, è stata nominata direttore di Rai Radio2. Mentre la filo-Conte Claudia Mazzola si è insediata alla presidenza di Rai Com. Intanto l'ex premier mira di nuovo al bersaglio grosso. Conte aveva provato a ottenere la direzione del Tg3 promettendo un voto favorevole a Gian Marco Chiocci come direttore del Tg1 in cambio della guida della testata dove spadroneggia il Pd. Non se n'è fatto nulla e il M5s si è astenuto sulle nomine della scorsa primavera. Ora una nuova occasione, con il via libera al nuovo Ad, che dovrebbe essere Giampaolo Rossi. Ma soprattutto con l'appoggio a Simona Agnes, vicina a Forza Italia, nel voto in Commissione Vigilanza sul nuovo presidente della Rai, previsto dopo le europee. Un voto in cui serve la maggioranza dei due terzi. Poi partirà l'assalto al Tg3. Conte stavolta punta su Sala per la direzione del telegiornale di Rai 3.

E Orfeo? L'attuale numero uno del Tg3 non è graditissimo al Pd e circola il suo nome come futuro direttore di Repubblica, nel caso gli Elkann decidessero di rimpiazzare Maurizio Molinari, sfiduciato lunedì dalla redazione.

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