Coronavirus

I disastri di Conte sui vaccini. Perché adesso siamo nei guai

L'Italia poteva essere comproprietaria del brevetto del vaccino di AstraZeneca: "Ma Conte rinunciò a finanziarlo e non rispose ai Servizi di intelligence sul funzionamento di quello italiano di Reithera"

I disastri di Conte sui vaccini. Perché adesso siamo nei guai

Inevitabilmente il governo guidato da Mario Draghi sta continuando a pagare gli errori e i ritardi commessi dal precedente esecutivo targato Giuseppe Conte, la cui gestione della campagna vaccinale non è stata certamente infallibile e impeccabile. A puntare il dito contro la strategia portata avanti dai giallorossi è La Repubblica, che in un articolo pubblicato oggi in edicola fa luce sugli sbagli che non hanno consentito all'Italia di avere la priorità su milioni di dosi. Il Copasir è stato invitato a occuparsi di due specifiche scelte prese dall'ex premier.

Il primo punto su cui si vorrebbe far chiarezza riguarda i rapporti tra il nostro Paese e AstraZeneca. Nella primavera del 2020 l'Irbm di Pomezia avrebbe invitato il governo a prendere contatto con l'università di Oxford al fine di diventare "comproprietario" del vaccino successivamente sviluppato dalla ditta anglo-svedese. Stando alla versione fornita dal presidente Piero di Lorenzo, ci sarebbero state un paio di riunioni con i rappresentanti delle istituzioni, "ma non c'era la possibilità di finanziare in breve tempo un'università estera". Si starebbe parlando di 20 milioni di euro subito e 50 milioni in un paio di mesi. Così l'Italia ora si trova fuori dalla produzione dell'antidoto, impegnata invece in un'affannosa ricerca di accordi con le grandi case farmaceutiche per avere accesso ai brevetti.

C'è però di più. Tra aprile e maggio i Servizi di intelligence avrebbero consegnato al governo un'informazione cruciale: i primi test effettuati su Reithera avevano prodotto risultati incoraggianti. Tutti sarebbero stati convinti della possibilità di finanziarne e accelerarne lo sviluppo. Peccato però che dall'esecutivo nessuno avrebbe risposto. "Eppure l'interesse c'era, visto che quei soldi arriveranno. Otto mesi dopo. Troppo tardi", riporta sempre La Repubblica.

Forza Italia invoca il Copasir

Il racconto dei fatti ha scatenato la polemica nel mondo politico. Sulle barricate Maurizio Gasparri, che ha chiesto al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica di esaminare la questione: "Anche un non addetto ai lavori comprende la gravità di queste accuse. L'opinione pubblica ha il diritto di conoscere per farsi una idea più compiuta dei personaggi che hanno governato il Paese nella fase più drammatica della storia repubblicana". Pertanto il senatore di Forza Italia si è appellato alla magistratura, auspicando che svolga il suo ruolo "per acclarare le responsabilità ai vari livelli".

Secondo Gasparri - qualora fossero confermate le voci sull'inattività e sull'inadeguatezza sui vaccini da opzionare - il governo Conte bis "andrebbe messo sul banco degli imputati".

Commenti