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Conte: “Sì al carcere per i grandi evasori”

Alla kermesse della Cgil, il premier Conte ammette la necessità di una profonda riforma fiscale e garantisce che Quota 100 sarà mantenuta

Conte: “Sì al carcere per i grandi evasori”

Dura presa di posizione di Giuseppe Conte contro i grandi evasori. Il premier dichiara di essere favorevole "a pene anche detentive per i casi di conclamata evasione” perché “chi sbaglia deve pagare pesantemente".

L’affermazione è stata fatta dal palco del Teatro Apollo a Lecce nel corso di un faccia a faccia con il segretario Cgil Maurizio Landini alla kermesse “Giornate del lavoro del sindacato”.

Secondo il premier l'attuale sistema fiscale necessita di una riforma profonda perchè è "iniquo e inefficiente". L’obiettivo è quello di “arrivare a una vera alleanza tra il cittadino onesto e il fisco".

Conte ha quindi chiarito che "le definizioni agevolate per me sono una 'una tantum', i condoni non posso diventare parte integrante della disciplina fiscale". Il premier ha spiegato alla platea che per attuare una riforma vera e profonda dell’apparato fiscale, chiede tempo ipotizzando “un periodo di 2-3 anni, fino alla fine della legislatura".

Anche in previsione della prossima manovra, Conte ha sottolineato che il governo dovrà lavorare per “alleggerire la pressione fiscale. Noi non abbiamo molte risorse, però già quest'anno stiamo lavorando per dare un segnale significativo sul cuneo fiscale".

Su Quota 100, il premier ha garantito che sebbene sia "una misura temporanea, introdotta per sanare una ferita", il provvedimento "sarà mantenuto, ma non è la panacea dei problemi del sistema pensionistico".

Il grande problema oggi, però, è legato ai giovani in quanto“rischiano di non maturare un adeguato sistema pensionistico. Ecco perché ho parlato di integrare il fondo previdenziale integrativo e occorre lavorare ad una perequazione pensionistica curando chi si trova in una posizione svantaggiosa".

Conte, nel colloquio con Landini, ha parlato anche di Meridione ammettendo che il Paese "è attraversato da tante diseguaglianze, economiche, generazionali, di genere e territoriali. Il divario Nord-Sud è certificato anche a livello europeo”. Far ripartire il Sud significa favorire anche il Nord e l’Italia intera.

Difficile ma non impossibile. Una soluzione ci sarebbe. Secondo il premier per dare slancio al Mezzogiorno la ricetta è quella di concedere “una fiscalità di vantaggio per l'intera area del Sud e un intervento strutturato".

Rispondendo a una domanda di una lavoratrice del Mercatone 1, Conte ha sottolineato che "il problema delle crisi aziendali in Italia è un problema molto serio. Hanno un tale impatto che pongono un problema di sistema". Al fine di superare questa situazione, il premier invita il governo a “tirar fuori un piano industriale per l'Italia”. Ma l’esecutivo sarebbe sulla strada giusta in quanto “nella manovra stiamo cominciando a lavorare in questa direzione".

Conte ha anche affermato che l’obiettivo dell’azione di governo è quella di perseguire e realizzare un Green New Deal. Per fare ciò, invita "tutti gli esponenti del mondo produttivo a considerare che già alcuni studi dimostrano che il ri-orientamento produttivo in senso sostenibile comporta un costo inizialmente ma dà vantaggi competitivi incredibili e crea occupazione".

Secondo il segretario generale della Cgil Landini, il confronto con Conte è stato un bene ma il giudizio dell’operato del governo giallorosso sarà nel merito e lo si esprimerà“quando vedremo concretamente i provvedimenti: dobbiamo vedere che legge di bilancio si farà, se davvero si attivano tavoli. Sicuramente un confronto in cui si condivide una serie di temi comuni e che le soluzioni si trovano insieme va benissimo, però adesso il problema è trovarle".

Lo stesso Landini ha affermato che il fatto che il premier abbia definito una iattura l'assenza del confronto con le parti sociali è “un passaggio molto importante. Molti governi non lo hanno pensato. Lo stesso governo che ha presieduto in precedenza ha messo a punto una manovra che neppure il parlamento conosceva, non l'avevano discussa con nessuno.

Sicuramente è un cambiamento importante, ora però voglio vedere il merito dei contenuti che si realizzeranno", ha concluso il leader della Cgil.

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