Il peggio della settimana

Conte finisce al tappeto: il peggio della settimana

Il premier colpito da fuoco "amico". Quanto durerà a Palazzo Chigi?

Conte finisce al tappeto: il peggio della settimana

Agli italiani: state tranquilli, i soldi arriveranno. Prima o poi. Tanto, che fretta c’è? Le bollette sono state sospese, come i mutui e gli affitti. Potete dormire sonno tranquilli. Parola di Giuseppi. Lo ha promesso, l’aiuto dello Stato ci sarà. Per tutti. Quando? Al momento non è dato sapere. Non lo sa nemmeno lui quando arriveranno i soldi promessi a quanto pare. Il premier, il capo indiscusso del Governo (nominato) scrive su facebook: “ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti.” Ma chi dovrebbe pensarci se non lui? Ma tranquilli, tranquilli. Bastano le scuse. D’altronde Giuseppi è educato e gentile. Non potete adirarvi contro di lui. “Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto”. Pressare? Ma chi? Non sono forse loro, Conte, i burocrati, i 450 tecnici, a doverci pensare? A pensare agli italiani. Ah, già! Conte spera nel buon cuore delle banche, che prega: “alle banche chiedo un atto d'amore verso le imprese e cittadini.” Ma chi è che muove le fila? Conte, forse, si diverte solo a fare nuove autocertificazioni da compilare? Siamo alla sesta. Basta! Il popolo è stanco, e non aspetta più.

MATTEO RENZI

La strigliata, per Giuseppi, arriva dai banchi della maggioranza. Il ganzo di Scandicci lo ha fatto a brandelli: “Se sceglierà la strada del populismo non ci avrà al suo fianco. Se sceglierà la via della politica la aspetteremo lì". "In quest'aula, lo rivendico, abbiamo fatto nascere un nuovo governo. Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli a un altro. Lei ha detto 11 volte, noi consentiamo agli italiani. Lei non consente la libertà". Peccato però che Matteo Renzi faccia parte della stessa maggioranza che sostiene Conte. Qualcosa non torna. A che gioco gioca?

ALESSANDRO DI BATTISTA

È tornato il duro dei cinque stelle. Ora sono rimasti veramente in cinque. Lui si prende la scena, giustamente non è occupata da nessuno. Vito Crimi tace. Sembra muto. Testa bassa e via… Ci pensa Ale a stuzzicare il ganzo. Su facebook scrive: E' frustrato, ma non così stupido da far cadere un governo che prova a ricattare per ottenere nomine e prime pagine sui giornali. Denaro e potere, siamo alle solite. Al soggetto dei voti non importa nulla (anche perché non ne ha). Al contrario è molto più interessato ai cachet che si porta a casa per deliziare con le sue idee (quindi con il nulla) platee di nobili sauditi.”

LUIGI DI MAIO

Gigi si sta riadattando. Prepara il ritorno nella sua Pomigliano, a casa. Passata questa legislatura, forse, non avrà più spazio. La sua carriera è stata stellare, per dirla alla Valeria Marini. Dal San Paolo a Pratica di Mare (aeroporto militare). Ogni giorno il ministro si occupa di dare il benvenuto ai voli carichi di conforti sanitari provenienti dagli altri Paesi. Più che ministro degli esteri sembra il rappresentante delle mascherine. Ogni giorno si occupa di smistare i pacchi e dividerle per tipo: le FFP2 da un lato e le chirurgiche dall’altro. A lui non interessa “la polemica politica”, solo il prezzo del prodotto.

VINCENZO DE LUCA

Lui torna a far parlare di se. Tanto per cambiare. Il governatore della Campania non perde tempo per dare il peggio. L’ultimo attacco alle signore e ai signori in età. No, tranquilli, nessun lanciafiamme questa volta, solo offese. Gratuite. Nella sua solita predica del venerdì ha detto: “Non dovete immaginare che vadano a fare footing le belle ragazze toniche della pubblicità, con fuseaux aderenti, che riconciliano con la natura, no. Ma io ho trovato che andavano a correre senza mascherina dei vecchi cinghialoni della mia età con una tuta che arrivava alla caviglia, con una seconda tuta alla zuava, e con un altro terzo pantaloncino sopra. Andrebbero arrestati per oltraggio al pudore“. E lui perché non mette a freno la lingua.

JOLE SANTELLI

La governatrice della Calabria ha dato uno schiaffo a Conte. Lei ha le palle, non segue i tecnici e riaccende i motori della sua regione. Contro tutti e tutto ha emesso un’ordinanza per la riapertura di bar e ristoranti con tavolini all’aperto e distanza di sicurezza. Apriti cielo. Peppino Conte la accusa in aula alla Camera ma lei (giustamente) se ne fotte! Occhio Jole, c’è Boccia che diffida. Che paura.

MATTEO SALVINI E I LEGHISTI

Salvini perde il proprio smalto. Non è più il duro di una volta, quello dei porti chiusi. Forse non lo è mai stato. Attacca Conte e occupa le aule, Camera e Senato.

Peccato, però, che “l’oltranza” promessa a milioni di italiani sia svanita nel nulla nel giorno della Festa dei Lavoratori.

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