Voci di un giallo sul vertice di governo. Che, però, vengono smentite prontamente da entrambe le parti. Questa mattina, prima del vertice di Palermo sul futuro della Libia, il premier Giuseppe Conte ha visto Matteo Salvini prime e Luigi Di Maio dopo. Due incontri separati, dunque, che hanno fatto appunto ricolare rumors contrastanti su possibili fratture all'interno dell'esecutivo gialloverde. Ma sia il leader leghista sia Rocco Casalino hanno immediatamente smentito. "Si è trattato solo di un malinteso...", ha spiegato il portavoce del presidente del Consiglio.
Il giallo sarebbe nato da una chiacchierata dell'agenzia Agi con fonti governative leghiste che hanno fatto sapere che Salvini e Di Maio erano arrivati in mattinata a Palazzo Chigi "per partecipare a una riunione sulla manovra economica". Il ministro dell'Interno è, infatti, arrivato appositamente da Milano, insieme a Giancarlo Giorgetti e Armando Siri, in tempo per prendere parte alla riunione con Conte prima che il premier partisse per Palermo dove è atteso per la conferenza per la Libia. Ma, dopo che lo staff di Salvini a Palazzo Chigi avevano comunicato l'avvio della riunione, fonti dei Cinque Stelle e di Palazzo Chigi hanno subito corretto la notizia spiegando che non era in corso alcun vertice a tre. Quello con il leader leghista, ha spiegato lo stesso Casalino, è stato "solo un incontro informale e rapido". "Non era previsto alcun vertice - ha poi aggiunto il portavoce di Conte - c'è stato un fraintendimento...". Nella mattinata il premier si è comunque visto con Di Maio successivamente, qualche ora dopo aver incontrato Salvini.
Non è la prima volta che, a livello governativo, si crea un caos comunicativo su incontri e annunci di vertici poi smentiti dall'altra parte. L'ultimo risale alla settimana scorsa nei giorni caldi dell'approvazione del decreto Sicurezza e della parallela trattativa sulla riforma della prescrizione. Ad ogni modo Salvini ha subito fatto sapere di essere soddisfatto della riunione avuta con Conte. Oltre che dell'incardinamento parlamentare della manovra e degli emendamenti governativi al decreto fiscale, i due avrebbero parlato anche del dossier Libia in vista del vertice di Palermo e della risposta da dare all'Unione europea sulla legge di Bilancio. Scadono, infatti, domai i termini entro i quali la Commissione Ue attende la lettera del governo italiano. Gli stessi temi, Conte li ha poi trattati con Di Maio. I due faccia a faccia, hanno fatto trapelare fonti del Movimento 5 Stelle, si sarebbero svolti "in vista del vertice che si terrà domani dopo il rientro a Roma del presidente del Consiglio".
Fonti di entrambi i partiti negano, dunque, che dietro alla decisione di tenere due riunioni separate vi siano liti o divergenze. E l'assenza di un vertice comune viene ricondotta a un problema di tempi e impegni, dopo che la delegazione leghista si sarebbe presentata in ritardo a Palazzo Chigi. Anche perché, questa mattina, Conte e Giorgetti sono stati impegnati a ricevere la delegazione degli ispettori del Fondo monetario internazionale. Le opposizioni non hanno creduto a questa spiegazione e sono andate all'attacco.
"La verità è che anche da questa circostanza emerge in modo plastico come nel governo e nella maggioranza i rapporti siano ormai a zero - afferma Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato - Lega e M5S vivono come separati in casa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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