Politica

Gli industriali tedeschi sfidano la Merkel "Possibile uso dei Coronabond"

La Federazione dell'industria tedesca apre all'ipotesi coronabond e non esclude che per poter affrontare l'impatto economico derivante dalla pandemia da coronavirus l'Ue possa farvi ricorso

Gli industriali tedeschi sfidano la Merkel "Possibile uso dei Coronabond"

Sul fronte dei coronabond, un'apertura arriva, un po' a sorpresa, dal mondo imprenditoriale tedesco. Come riporta l'agenzia di stampa Agi, stando ad un documento pubblicato oggi, di cui riferisce anche l'agenzia Efe, la Federazione dell'industria tedesca (Bdi) non esclude che per poter affrontare l'impatto economico derivante dalla pandemia da coronavirus l'Ue possa finire per ricorrere agli eurobond oppure ad altre forme di condivisione del debito. Più che dalla politica miope di Berlino, segnali di apertura e di buon senso sono arrivati proprio dal mondo dell'imprenditoriale della Germania. Nelle scorse ore, i colossi dell'auto come Volskwagen, Daimler (Mercedes) e Bmw, hanno chiesto alla cancelliera Angela Merkel di lavorare ad un pacchetto di interventi europei per uscire dalla crisi. I rispettivi amministratori delegati hanno ribadito un concetto molto importante: fino a quando le fabbriche italiane e spagnole di componentistica non riapriranno sarà praticamente impossibile assemblare in modo continuativo automobili le automobili tedesche.

L'Europa divisa sui coronabond

Sul fronte dei coronabond, anche la Banca centrale europea ha aperto all'ipotesi avvallata dall'Italia e dal fronte dei Paesi del sud europa. "L'emissione di coronabond una tantum è una possibilità. Esistono altri strumenti che potrebbero essere utilizzati, come un fondo di salvataggio dell'Ue o misure che coinvolgono il Mes o la Banca europea per gli investimenti”, ha affermato la tedesca Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, parlando al giornale greco To Vima dell'emergenza coronavirus. Sullo stesso tema si è espresso il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno, secondo il quale "non dobbiamo essere diffidenti verso espressioni come Coronabond senza una discussione adeguata".

Ma nonostante gli altisonanti editoriali nei quali il governo tedesco promette di dare una mano all'Italia e ai Paesi più colpiti dall'emergenza Covid-19, Berlino rimane contraria all'ipotesi coronabond. Un no alla condivisione del debito dei Paesi dell'Ue per contrastare gli effetti economici della pandemia da coronavirus arriva anche dal presidente del Bundestag nonchè ex ministro alle Finanze tedesco, il "falco" Wolfgang Schaeuble: "I coronabond non aiuterebbero alla soluzione di nessun problema che non si possa già affrontare con gli strumenti già esistenti", ha detto l'esponente cristiano-democratico tedesco in un'intervista alla Zeit online, ciata dall'Agi. "Anche in questa crisi chi prende le decisioni deve essere responsabile per le possibili conseguenze. E questo non accadrebbe più nel caso di una condivisione del debito.

Attraverso i coronabond l'Europa non sarebbe più forte, ma più debole", aggiunge il presidente del Bundestag. Schaueble comunque sottolinea che la crisi del coronavirus deve essere affrontata "con quello che è umanamente possibile quanto a solidarietà"

Commenti