Coronavirus, l'allarme di Zaia: "Veneto rischia 2 milioni di contagi"

Il governatore leghista del Veneto alza il livello di guardia: "Se non rispettiamo le regole, entro metà aprile 2 milioni di veneti infetti"

Coronavirus, l'allarme di Zaia: "Veneto rischia 2 milioni di contagi"

"Già 29 persone hanno perso la vita e ieri sera è morto il secondo contagiato di Vo'. Oggi la partita è nelle mani dei veneti. Voglio vedere le strade vuote, le luci dei locali spente, le spiagge svuotate, le piazze deserte. Al di là della legge: il mio appello ai veneti è 'non andate alle cene degli amici, non fate ritrovi familiari, non uscite. Ogni nucleo familiare deve restare isolato a casa sua". Così Luca Zaia si appella ai suoi cittadini veneti, invitandoli a prendere tutte le misure necessarie per evitare il contagio da coronavirus.

Il governatore leghista del Veneto, in conferenza stampa a Marghera, ha alzato il livello dell'attenzione e di guarda, prospettando orizzonti potenzialmente neri: "I nostri modelli matematici ci dicono che se continua così tra cinque giorni tocchiamo il picco nelle terapie intensive, e se continuiamo a non rispettare le regole entro 15 aprile avremo 2 milioni di veneti contagiati".

L'esponente di spicco della Lega ha proseguito nel suo accorato appello a tutta la cittadinanza, chiedendo a tutti di rispettare le regole anti Covid-19. Nel farlo, ha aggiunto: "Adotteremo delle ulteriori misure sanitarie. Abbiamo avuto una lunga video conferenza con il governo e ne avremo un'altra a seguire. Adotteremo altre misure sanitarie per fare in modo di essere ancora più incisivi e invasivi ma guardiamoci negli occhi: se i veneti non seguiranno le indicazioni svuoteremo gli ospedali dei pazienti normali per riempirli di infetti da coronavirus".

Il presidente veneto ha dunque continuato: "Dobbiamo richiamare tutti alla responsabilità di non andare nei fine settimane a fare passeggiate al mare, nei centri commerciali, nelle piazze e in nessun posto che non sia un luogo di lavoro, un negozio di alimentari o la prima casa". E ancora: "Il mio è un appello fatto con forza perché stiamo per entrare in un'area di turbolenza e i modelli matematici ci danno delle proiezioni sul coronavirus che possiamo arrestare solo con l'aiuto di tutti. Bisogna limitare al massimo i rapporti sociali, non avrei mai pensato di doverlo dire nella mia vita ma questo è il mio appello. Questa è un'emergenza che ci trascineremo per un bel po' non per qualche settimana".

In ultima battuta, sempre in conferenza stampa organizzata nella sede della Protezione civile di Marghera, Zaia ha chiosato con una frecciatina al governo in relazione alla richiesta avanzata a Roma della Lombardia di chiudere del tutto la regione: "La situazione della Lombardia è tragica, e mi vede al fianco del

governatore Attilio Fontana, e la chiusura totale è la più consona, ma deve essere presa in accordo con tutti, il governo deve dare indicazioni precise. La Lombardia, comunque deve essere ascoltata".

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