Cortei e hooligans russi L'ultimatum di Hollande: "Basta con le violenze o stop a tutti i raduni"

A Parigi assaltato l'ospedale dov'è ricoverato il figlio dei poliziotti massacrati. E a Lille altri scontri con la tifoseria più calda. Putin accusa i francesi di "aver calcato la mano"

Cortei e hooligans russi L'ultimatum di Hollande: "Basta con le violenze o stop a tutti i raduni"

Sindacati e ultras russi sono la spina nel fianco della Francia, quasi quanto l'Isis. Mai più scene da guerriglia urbana, a costo di negare l'autorizzazione alle manifestazioni di piazza, tuona il presidente francese Francois Hollande alzando la voce dopo che martedì Parigi è stata messa a ferro e fuoco. Non bastava evidentemente l'allerta massima per il terrorismo e gli scontri tra le tifoserie russe e inglesi a Marsiglia, Nizza e Lille (altri disordini ieri), il corteo indetto dai sindacati contro la riforma del Lavoro ha trasformato la città della grandeur in un campo di battaglia (40 feriti, 58 fermi). Dimostranti incappucciati hanno utilizzato sassi, bottiglie e bastoni, rovesciando auto, mandando in frantumi le vetrine dei negozi. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, mandando su tutte le furie il presidente transalpino, è stato l'assalto all'ospedale pediatrico Necker, nel XV arrondissement, in cui è ricoverato il piccolo Matthieu, l'orfano dei due poliziotti massacrati l'altra sera a Magnanville da un terrorista dell'Isis. L'inquilino dell'Eliseo ha annunciato che «non ci saranno più autorizzazioni a manifestare se non verrà garantita la protezione dei beni e delle persone». Le richieste saranno esaminate caso per caso, come ha ricordato in una nota il ministro degli Interni Cazeneuve. Hollande da parte sua ha ribadito il pieno rispetto delle libertà, «ma stiamo affrontando un contesto particolare, con gli Europei di calcio in pieno svolgimento e la lotta al terrorismo che deve portarci a mantenere la massima attenzione su priorità che non si possono mettere in discussione». Tanto più, concetto rimarcato dal premier Valls, che il governo non modificherà il progetto di riforma del lavoro redatto dal ministro El Khomri. Valls ha rivolto accuse ben precise ai sindacati, sostenendo che il loro servizio d'ordine «non ha garantito il rispetto della sicurezza. Tra i manifestanti c'erano almeno 700 teppisti. Impossibile che non ne sapessero nulla».

E a proposito di facinorosi, le ingenti misure di sicurezza (400 poliziotti dislocati nel solo quartiere dello stadio di Lille) non hanno funzionato da deterrente contro le intemperanze degli ultras russi nel giorno della sfida con la Slovacchia. La rabbia per la sconfitta ha generato incidenti. Esplosioni si sono udite nei pressi di place des Reignaux. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni in risposta al danneggiamento di auto da parte dei russi. Una persona è stata arrestata. Altri scontri, questa volta tra hooligans britannici e forze dell'ordine, sono avvenuti nei pressi della stazione Flandres. Nonostante tutto questo Putin ha accusato i francesi di aver «calcato la mano. Si sono registrate troppe falle nell'ordine pubblico. Il loro atteggiamento è inaccettabile». Il ministro degli Esteri Lavrov ha convocato l'ambasciatore francese Ripert, avvisandolo di non alimentare ulteriori sentimenti anti-russi, perché «potrebbe aggravare l'atmosfera nelle relazioni tra i due Paesi».

Polizia in assetto di guerra anche a Lens, in attesa dell'arrivo degli inglesi.

Oggi, alle 15, si gioca il derby britannico Inghilterra-Galles e i funzionari di sicurezza della cittadina della regione di Calais temono un blitz del famigerato gruppo Spartak Gladiator per un «regolamento di conti» dopo i pestaggi e la guerriglia al porto di Marsiglia. Anche se il ministro dello sport russo Mutko assolve i suoi connazionali: «duecento ultras che tengono testa a ventimila inglesi inferociti? È roba da fantascienza».

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