Cortei no-pass in tutta la Francia ieri pomeriggio. E scontri con la polizia a Parigi in tenuta antisommossa: due diverse manifestazioni, promosse sui social e sostenute da alcuni gilet gialli, hanno riunito circa 3 mila persone nella capitale per la prima mobilitazione contro il passaporto sanitario, necessario dal 21 luglio anche per entrare nei cinema, musei, discoteche e partecipare a eventi con più di 50 persone; e da agosto indispensabile pure per accedere a bar, ristoranti, palestre, aerei, treni e bus a lunga percorrenza. L'appello degli anti-pass è scattato dopo il discorso di Emmanuel Macron di lunedì. Su Facebook, Instagram, Twitter migliaia di persone hanno denunciato la «dittatura» del #PassDeLaHonte (pass della vergogna) invitando a dire «No al vaccino obbligatorio». Ieri cassonetti incendiati e vetrine distrutte. Gare de l'Est chiusa per un'ora per lanci di bottiglie e materiali di risulta. Ristoratori costretti a evacuare le terrazze per evitare che i tavoli fossero scagliati contro la polizia. Una trentina di fermi a Parigi e gas lacrimogeni per disperdere i cortei. Il primo, non dichiarato, partito da Place de la République; l'altro proveniente da Place de Clichy. «Contro la dittatura» e «contro il pass sanitario», un pomeriggio di tensioni al grido di «Liberté, liberté». Più di 16mila manifestanti in tutta la Francia: 1.500 a Lione, dispersi con gli idranti; 1.200 a Montpellier, un migliaio a Marsiglia, 800 ad Annecy e 750 a Rouen. A Tolosa son tornati anche i gilets jaunes, al grido di «Macron, sapessi il tuo vaccino dove lo mettiamo...». A Perpignan in piazza anche decine di operatori sanitari, ché da settembre rischieranno fino al licenziamento se rifiutano di vaccinarsi. Misure drastiche volute da Macron, e ribadite in tv dal ministro della Salute Olivier Véran, per spingere i francesi ad accettare le somministrazioni. Flessibilità solo per gli Under 17. Otre all'obbligo vaccinale esteso ai caregiver, l'esecutivo prevede 10 giorni di isolamento per chi risulti positivo al Covid-19. Il disegno di legge è al vaglio del Consiglio di Stato.
Florian Philippot (ex lepenista) invita a mobilitarsi di nuovo sabato a Parigi in nome della libertà di scelta. Rabbia legata pure all'introduzione di test Pcr a pagamento: finora gratuiti. Ma stando ai sondaggi il 61% appoggia le misure.
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