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Camusso sfotte Renzi con la t-shirt: "Arrogance, profumo di premier"

Gli statali in piazza a Roma. La leader della Cgil torna a sfidare il premier: "Senza risposte avanti con lo sciopero"

Camusso sfotte Renzi con la t-shirt: "Arrogance, profumo di premier"

Dopo la t-shirt Io sono Marta, indossata per la manifestazione del 25 ottobre, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso sfila alla manifestazione unitaria del pubblico impiego sfoggiando una maglietta rossa con disegnata una boccetta di profumo. E la scritta Arrogance, profumo di premier. Sulla maglietta il simbolo della Funzione Pubblica Cgil Bologna.

Sindacati uniti contro il premier Matteo Renzi. A due settimane di distanza dalla grande manifestazione della Cgil che aveva portato in piazza a Roma un milione di persone, i lavoratori tornano a protestare. Quasi 100mila persone ha manifestato a Roma per chiedere al governo di sbloccare e rinnovare il contratto degli statali. Lo slogan è #pubblico6tu. Alla manifestazione hanno partecipato lavoratori da tutta Italia, comprese delegazioni dei lavoratori delle forze di polizia. "Se non ci saranno risposte nei prossimi giorni si prosegua con lo sciopero", tuona la Camusso che, a sorpresa, apre al referendum della Lega sulla riforma Fornero del lavoro. "Se ci sarà - spiega la leader della Cgil - voteremo con la Lega perché si tratta di un referendum per abolire una legge ingiusta nei confronti dei lavoratori".

Grandi palloni rossi, verdi e blu con i colori dei tre sindacati. Renzi raffigurato sui palloncini come Pinocchio. E ancora: bandiere, fumogeni e scatenati balli al ritmo di tamburi africani. Il "bersaglio" della piazza, oltre a Renzi, è il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia. "Non ne posso più di Renzi e di Madia", chiariscono le magliette bianche indossate da tanti lavoratori. Ma l’ironia colpisce anche il sindaco di Roma Ignazio Marino. "Renzi ordina... Marino obbedisce, il popolo patisce... ma quanno finisce?", è lo striscione sollevato da un agente della polizia locale capitolina. Che accusa: "Il sindaco fa quello che gli dice Renzi, ci ha tolto le indennità che ci spettavano, scambiandole con la produttività,dove a decidere è il dirigente. Così anche per le scuole". "Spero che questa grande manifestazione basti a sturare le orecchie al governo, che deve ascoltare le richieste dei lavoratori pubblici", fa eco la Furlan chiedendo al premier di far tornare i dipendenti pubblici al centro della riforma.

"Renzi fa la consultazione dei cittadini online - incalza il segretario generale della Cisl - ma non si confronta con i lavoratori".

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