Era già successo. Fiamme a bordo, l'equipaggio riuscì a domare l'incendio. Un traghetto diverso, la Ierapetra, ma la stessa compagnia, Anek Lines. Meno di un mese prima dell'incidente della Norman Atlantic, un imprevisto molto simile era avvenuto a bordo di un'altra imbarcazione. Il 30 novembre, a 25 miglia da Brindisi: un rogo era divampato nella sala macchine. Il traghetto si stava recando a Igoumenitsa per il rimessaggio, sempre sulla linea Italia-Grecia. La Ierapetra fu rimorchiata al Pireo.
L'incidente della Norman Atlantic del 28 dicembre apre uno squarcio non solo sull'armatore ora sotto accusa, ma sui controlli in mare in generale, sulla sicurezza dei traghetti che spesso è deficitaria. Lo attestano le relazioni della Capitaneria di porto italiana. Nel 2014 sono stati revocati 67 fermi ad altrettante navi bloccate per numerosissime anomalie. Queste schede, riferite in particolare a navi cargo, sono piuttosto impressionanti alla lettura per i non addetti ai lavori, ma ritenute molto gravi anche da chi deve controllare, tanto che le imbarcazioni dell'elenco sono state tutte bloccate nei porti italiani per alcuni giorni. Sono i dossier del Port State Control, il servizio di controllo della nostra Guardia Costiera.
La più recente di questo elenco, per esempio, è la scheda della nave Rina: categoria general cargo, anno di costruzione 1985, Stato di bandiera Isole Cook, armatore Lidmar Shipping & Trading Co. - Grecia. Numero di fermi negli ultimi 24 mesi, prima del controllo italiano: zero.
È stata trattenuta nel porto di Catania per 8 giorni, e la revoca del fermo è arrivata il 10 dicembre 2014. Presentava «28 deficienze di cui 12 motivo di detenzione». Eccone alcune: «Cavi elettrici scoperti e pericolosi; porte tagliafuoco non funzionanti; impianto di rilevazione incendi di bordo mal funzionante; numerosi idranti e manichette antincendio danneggiati, mancanti o non pronti all'uso; numerose perdite di combustibile dai motori principali, dai generatori di bordo e dai separatori». Le «deficienze» sono state «eliminate sotto la supervisione dell'Amministrazione di bandiera intervenuta a bordo per mezzo di proprio ispettore».
La turca Tayfun Bayraktar è stata fermata invece per quattro giorni a Venezia. Trovate dieci irregolarità, quattro motivo di stop, tra le quali: «Malfunzionamento pompa antincendio di emergenza; gravi non conformità nel sistema di gestione della sicurezza». La Akturus maltese invece è stata bloccata per ben 13 giorni a Chioggia. Un'anomalia su tutte: «Scarsa familiarità dell'equipaggio con la nave». Ancora a Venezia non è stata fatta partire per tre giorni la Atlantic Ace, stato di bandiera Liberia, armatore turco. Sette irregolarità. Nell'elenco: «Manichette antincendio in sala macchine bucate; prese antincendio in sala macchine bucate/rotte». Sulla portoghese Bonum ai controlli sono state riscontrate 14 anomalie tra le quali le «carte nautiche del viaggio mancanti».
Severa anche la relazione scritta dalla Capitaneria di Taranto e riferita alla maltese Alameda, a cui è stato revocato il fermo il 30 aprile.
Diciotto irregolarità, di cui «9 motivo di detenzione»: «Esercitazione antincendio fallita; esercitazione abbandono della nave fallita; la linea antincendio principale danneggiata in tre differenti punti con perdita di acqua».
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