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Così la Merkel prepara l'ultimo attacco a Renzi

Venerdì l'incontro a Berlino. I tedeschi preparano la festa a Renzi indebolito dallo scandalo Etruria. E c'è chi pensa a un "golpe" per portare Draghi a Palazzo Chigi

Così la Merkel prepara l'ultimo attacco a Renzi

Venerdì prossimo Matteo Renzi sarà a Berlino. L'appuntamento con Angela Merkel è stato fissato per le 12,30. E non sarà certo un pranzo di gala. I due si vedranno faccia a faccia dopo che il premier ha pubblicamente polemizzato con la Commissione Ue e con il governo tedesco accusandoli di non fare il bene dell'Unione europea e, in particolar modo, dell'Italia. A preparare lo scontro ci ha pensato Frankfurter Allgemeine Zeitung con un servizio su Renzi che va a punzecchiarlo proprio laddove gli fa più male: la consulenza all'amico Marco Carrai al Copasir e lo scandalo banche che ha travolto la famiglia del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

Venerdì la cancelliera metterà sul piatto l'emergenza immigrazione, il debito pubblico o il braccio di ferro sul gasdotto. "La posizione che Frau Merkel terrà venerdì - anticipa Danilo Taino sul Corriere della Sera - sarà netta ma orientata a dare un'idea di comunione d'intenti tra Berlino e Roma". Almeno di facciata. Perché i tedeschi credono che dopo lo scandalo Banca Etruria Renzi sia molto più debole. Tanto che, come spiega Luigi Bisignani in una lettera al Tempo, il servizio apparso sul Frankfurter Allgemeine Zeitung debba essere letto più come una "informativa di polizia" che come un semplice articolo. "Uno sgarbo di queste dimensioni non si era ancora mai visto", spiega Bisignani facendo notare che Renzi viene "attaccato sul piano personale e non solo su quello politico, partendo dalle polemiche per l'incarico alla cybersecutity per il suo fraterno amico Marco Carrai, fino alla gestione dei finanziamenti per le manifestazioni collegate alla Leopolda".

A pochi giorni dall'incontro con la Merkel, il faccendiere legge l'articolo della Faz come "un segnale sconcertante" anche perché "per anni il corrispondente da Roma della Frankfurter è stato non solo il presidente della stampa estera ma soprattutto un ambasciatore ombra di Berlino in Italia". L'impressione è che a Berlino, e soprattutto a Bruxelles, "stiano utilizzando tutte le leve possibili perché il nostro premier accetti il programma lacrime e sangue soprattutto sull'immigrazione con la minaccia, altrimenti, di chiudere le frontiere e scaricare sull'Italia due milioni di disperati in giro per l'Europa". In questo clima di tensione qualcuno a Bruxelles avrerebbe iniziato a vedere "il presidente della Bce Mario Draghi come futuro demiurgo".

Anche se Bisignani crede che, a differenza del golpe bianco realizzato da Giorgio Napolitano per far dimettere Silvio Berlusconi e consegnare Palazzo Chigi e l'Italia a Mario Monti, "questa volta Sergio Mattarella davanti a una nuova crisi pilotata dai poteri forti internazionali e dai burocrati europei manderà gli italiani a votare".

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