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Così Obama offende la storia

Sostenere che i terroristi islamici e i crociati cristiani siano la stessa cosa, significa essere ignorante della realtà dell'islam

Così Obama offende la storia

Obama ci odia. Sostenere che i terroristi islamici e i crociati cristiani siano la stessa cosa, significa sia essere ignorante della realtà dell'islam arrivando a glorificarlo, sia coltivare un pregiudizio nei confronti del cristianesimo arrivando a criminalizzarlo.

Nel suo intervento alla Casa Bianca in occasione della «Preghiera nazionale», Obama ha detto che «durante le Crociate e l'Inquisizione la gente ha commesso atti terribili in nome di Cristo», e che «nel nostro Paese la schiavitù e Jim Crow (leggi sulla segregazione razziale) troppo spesso sono state giustificate nel nome di Cristo». Per contro Obama ha assolto l'islam, affermando che «coloro che perpetrano la violenza e il terrore sostenendo di farlo nel nome dell'islam, in realtà tradiscono l'islam».

È del tutto evidente che Obama non sa che Allah nel Corano legittima il terrorismo, la decapitazione e le mutilazioni corporee al punto da rivendicarne la paternità: «Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! (...) Non siete certo voi che li avete uccisi, è Allah che li ha uccisi» (8, 12-17). Così come non sa che Maometto in un suo detto, confessa: «Ho vinto grazie al terrore» (Bukhari 4:52.220). Soprattutto non sa che Maometto praticò il terrorismo partecipando di persona alla decapitazione di circa 800 ebrei della tribù dei Banu Qurayza nel 627 alle porte di Medina. Giustamente il senatore repubblicano Jim Gilmore ha detto che Obama «ha offeso ogni credente cristiano negli Stati Uniti. Siamo arrivati al punto che Obama non crede nell'America né condivide i valori che noi tutti condividiamo». Ricordiamo che Obama è di famiglia islamica, il suo secondo nome è Hussein, ha un fratellastro, Malik Obama, che è un sostenitore dei Fratelli musulmani che si sono infiltrati nella sua amministrazione.

Il 13 maggio 2004 Benedetto XVI, quando era ancora il cardinale Joseph Ratzinger, fece una lucida e profetica descrizione del suicidio dell'Occidente che calza a pennello all'Obama relativista e islamofilo: «C'è qui un odio di sé dell'Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l'Occidente tenta sì in maniera lodevole di aprirsi pieno di comprensione a valori esterni, ma non ama più se stesso; della sua propria storia vede oramai soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro». Proprio ieri il vescovo armeno-cattolico di Aleppo, monsignor Boutros Marayati, ha lanciato una pesante accusa: «Noi, come cristiani, abbiamo questo sentimento: che siamo dimenticati, siamo tralasciati, siamo traditi dall'Occidente». A parte il fatto che le Crociate, combattute tra l'XI e il XIII secolo, furono sferrate tre secoli dopo l'invasione violenta della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo e la sottomissione forzata all'islam dei cristiani che rappresentavano il 99% della popolazione, e dopo la conquista islamica della Spagna e della Sicilia, così come furono concepite come una guerra di liberazione del Santo Sepolcro, ebbene nessun crimine commesso dai cristiani può essere legittimato sulla base delle opere di Gesù o dei testi dei Vangeli. All'opposto i crimini perpetrati dagli islamici sono legittimati da Allah, dal Corano e da Maometto. Consigliamo ad Obama, prima di reiterare l'esaltazione dell'islam, di leggersi il Corano.

Ed è la cura che consigliamo a tutti coloro che amano a tal punto i musulmani da finire per odiare se stessi.

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