Così il reddito 5s rientra dalla finestra

Dalla Sardegna alla Puglia, le regioni si sono fatte il loro sussidio di cittadinanza

Così il reddito 5s rientra dalla finestra
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Il reddito di cittadinanza, abolito a livello nazionale, è più vivo che mai a livello locale. Già presente da anni in Puglia e in Sardegna, potrebbe ben presto rinascere anche in Campania e in Sicilia.

La deputata forzista Luisa Lantieri, vice presidente dell'Assemblea regionale siciliana, in questi giorni ha presentato «a titolo esclusivamente personale» un disegno di legge per introdurre un reddito regionale di cittadinanza che preveda un sostegno economico tra 200 e 400 euro per i più bisognosi di età compresa tra i 18 e i 59 anni. «La presente proposta di legge regionale è stata redatta nella piena consapevolezza che le risorse di bilancio della Regione sono da sole insufficienti a garantire un sostegno al reddito a tutte le famiglie in difficoltà private di qualsiasi aiuto dalle politiche governative», si legge nella relazione allegata al ddl in cui si precisa che non c'è alcuna pretesa che la Regione si sostituisca allo Stato per «affrontare quella che è a tutti gli effetti un'emergenza nazionale».

In Campania, nel gennaio di quest'anno, è stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre la Misura Integrativa Regionale (MIR), un sussidio economico del valore di 500 euro mensili. A marzo, invece, il leader del M5S Giuseppe Conte ha presentato a Napoli una proposta di legge di cui è primo firmatario il consigliere regionale pentastellato Gennaro Saiello. La norma ha l'obiettivo di introdurre un reddito di cittadinanza regionale di 400 euro mensili e altre 200 euro per ogni membro familiare oltre il secondo in favore delle 250mila persone che non beneficiano dell'Adi, l'assegno di inclusione voluto dal governo Meloni.

La Puglia, invece, nel 2016 è stata la prima Regione a introdurre una misura a sostegno dei più deboli: il reddito di dignità regionale (Red), un contributo economico di 500 euro al mese della durata di un anno. Questo contributo economico consente al beneficiario di aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale. Nel dicembre 2023 il presidente della Regione Michele Emiliano ha annunciato l'investimento di 45 milioni di euro in questa misura che, dopo alcune evoluzioni, «a causa dell'abolizione del Reddito di Cittadinanza», tornerà alle sue funzioni originarie, ossia «attutire la condizione di deprivazione di chi aveva spiegato Emiliano - non può trovare un lavoro e supportare le politiche attive per consentire a chi è disoccupato di trovare un'occupazione».

In Sardegna, infine, esiste il Reis, reddito di inclusione sociale introdotto nel 2017 dalla precedente giunta di centrosinistra e ora confermato dalla grillina Alessandra Todde. Si tratta di un sussidio economico rivolto alle persone o ai nuclei familiari residenti nell'Isola da almeno due anni del valore di 1100 euro al mese, pari all'importo massimo dell'assegno di inclusione, erogati per 12 mesi.

Soldi che possono essere usati solo per pagare l'affitto, le utenze oppure le spese legate all'educazione e alla socializzazione dei figli minorenni. Ogni Comune è tenuto ad assicurarsi che tali fondi non vengano usati per spese superflue come tabacco, alcolici o gioco d'azzardo.

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