
È difficile trovare parole che esprimano il significato di ciò che è accaduto in questi giorni a Roma: una moltitudine di giovani oltre un milione provenienti da 146 Paesi ha invaso con entusiasmo le piazze, le basiliche e le periferie della città. Un oceano di colori che risponde con il linguaggio dell'impegno e della speranza alle ferite di un mondo infiammato da guerre, tensioni economiche geopolitiche, crisi climatica, transizioni tecnologiche, ecologiche e demografiche epocali.
Questa partecipazione non è solo un evento religioso: è un fatto sociale di portata storica. In un tempo in cui si è abituati a parlare dei giovani in termini di fragilità, disillusione o disimpegno, vederli protagonisti, uniti e visibilmente felici è un segno potente, che va custodito e tradotto in impegno concreto.
L'immagine di piazza San Pietro, di Tor Vergata, dei vicoli romani attraversati da migliaia di volti sorridenti, multiculturali e solidali è una risposta tangibile a chi sostiene che le nuove generazioni siano apatiche o smarrite. Al contrario, questo Giubileo racconta di una generazione viva, consapevole e in cerca di senso, pronta a mettersi in gioco nonostante il peso delle crisi ambientali, lavorative, geopolitiche.
Anche nel sindacato, ogni giorno, tocchiamo con mano e sosteniamo la fatica dei giovani che cercano lavoro, che lottano per un contratto stabile, per un'opportunità dignitosa. Nel rappresentarli ne vediamo la forza, la volontà di esserci, di contare.
Abbracciare con lo sguardo così tanti giovani insieme non può che rinnovare in noi una responsabilità: costruire ponti e strumenti per accogliere questa energia nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nella vita democratica. Per la Cisl significa rilanciare con forza il sistema duale, rafforzare l'accesso all'apprendistato, esigere investimenti pubblici e privati in formazione e qualità dell'occupazione, lottare per nuove tutele universali che proteggano e promuovano la persona nel mercato del lavoro. E nel contempo contrastare ogni forma di sfruttamento e di dumping legalizzato, a partire dai tirocini extracurricolari.
Non possiamo limitarci a osservare con commozione questo spettacolo: dobbiamo trasformarlo in politiche pubbliche e azioni contrattuali. Il sindacato è chiamato ad ascoltare questa gioventù che non chiede solo cose, ma vuole partecipare, vuole contribuire, vuole costruire.
Il Giubileo dei Giovani ci insegna che la speranza non è semplice attesa, ma un'energia concreta, operosa, collettiva, contagiosa. Un monito che riguarda anche noi come corpo intermedio, come organizzazione sociale: c'è un mondo giovanile che non si è arreso, e che va incontrato nei suoi linguaggi, nei suoi tempi, nei suoi sogni. Non cogliere la forza di questo messaggio sarebbe un'occasione perduta. La Cisl è pronta a rilanciare questo appello: facciamo in modo che quei volti giovani non restino un ricordo, ma diventino parte attiva della trasformazione del nostro Paese.
Investire in loro significa dare futuro al lavoro, alla società, alla democrazia. E se è straordinario vederli oggi a Roma, lo sarà ancor di più vederli domani protagonisti nel mondo reale.
* Segretaria generale Cisl