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Covid e diritti umani, rapporto choc di Amnesty: "Nelle Rsa anziani abbandonati e sacrificati"

L'accusa: «Scelte sbagliate e negligenze, ora si avvii un'inchiesta pubblica»

Covid e diritti umani, rapporto choc di Amnesty: "Nelle Rsa anziani abbandonati e sacrificati"

Anziani «Abbandonati» nelle Rsa. Il titolo del rapporto di Amnesty International Italia sulle violazioni dei diritti umani nelle residenze per anziani indica chiaramente che cosa è successo in quelle strutture durante la pandemia da Covid-19.

Amnesty ha raccolto circa 80 interviste in tre regioni analizzando l'impatto che hanno avuto sui residenti le scelte e le decisioni degli amministratori in quel drammatico frangente. La conclusione è che è mancata «la tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione degli ospiti anziani».

Le tre regioni esaminate sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Lo studio mette a nudo le lacune di tutti i responsabili sia a livello nazionale sia regionale e locale nell'adottare misure tempestive per proteggere la vita e la dignità dei fragili ospiti delle Rsa. Tra le tante carenze il ritardo nell'emanazione di provvedimenti adeguati o peggio l'assenza di iniziative necessarie a tutelare la salute degli anziani ma anche degli operatori sanitari impegnati nella loro assistenza

«Oltre a violare il diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione, decisioni e pratiche delle autorità a tutti i livelli hanno anche avuto un impatto sui diritti alla vita privata e familiare degli ospiti delle strutture ed è possibile che, in certi casi, abbiano violato il diritto a non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti» afferma Donatella Rovera, ricercatrice di Amnesty International.

Sotto accusa la mancata tempestività rispetto alla chiusura alle visite esterne. E ancora «il mancato o tardivo sostegno delle istituzioni nella fornitura di dispositivi di protezione individuale e il ritardo nell'esecuzione di tamponi sui pazienti e sul personale sanitario»

Decisioni sbagliate, negligenze che «hanno contribuito al tragico esito» e che dimostrano come sia stato trascurato l'impatto della diffusione del coronavirus in questi presidi rispetto a quelli ospedalieri, nonostante la popolazione anziana fosse stata dichiarata dall'Organizzazione mondiale della sanità tra le più vulnerabili al virus fin dall'inizio della pandemia. E questa trascuratezza prosegue. A oggi, denuncia Amnesty « ancora non esistono indicazioni che impongano, a livello uniforme sul territorio nazionale, una cadenza regolare e frequente per l'effettuazione di tamponi nell'ambito di uno screening continuativo» nelle Rsa. Numerose testimonianze rilasciate ad Amnesty International Italia dagli operatori sanitari hanno segnalato la mancata attuazione dei protocolli per l'isolamento degli ospiti e per la separazione degli spazi.

La chiusura delle visite ha di fatto impedito ai familiari degli ospiti di avere informazioni circa lo stato di salute dei loro cari. In molti hanno lamentato l'assenza di trasparenza sull'andamento epidemiologico all'interno delle strutture e sulle misure prese per proteggere gli ospiti.

Amnesty chiede si apra un'inchiesta pubblica e indipendente che chiarisca le responsabilità.

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