Coronavirus

Il numero 2 di Speranza dai pm. Si stringe il cerchio sul "Piano pandemico"

Il segretario generale Giuseppe Ruocco in audizione a Bergamo come persona informata sui fatti. In procura anche Andrea Crisanti

Il numero 2 di Speranza dai pm. Si stringe il cerchio sul "Piano pandemico"

Pochi giorni fa, come rivelato dal Giornale.it, la Finanza gli ha chiesto di fornire documenti, atti e ogni appunto relativo al piano segreto, al piano pandemico e ai lavori della task force. Poi gli ha requisito il cellulare e i dispositivi informatici, per setacciare conversazioni, immagini, audio, documenti, mail: qualsiasi cosa riguardi l’indagine in corso a Bergamo. Giuseppe Ruocco, segretario generale della Salute e responsabile nazionale per l'emergenza Covid, oggi si è presentato in Procura per l'audizione di fronte ai magistrati. Ruocco risponde come persona informata dei fatti, non è indagato. Ma le sue parole serviranno ai pm per chiarire le idee su quanto successo lo scorso marzo.

Il nodo centrale è sicuramente quello del mancato rinnovamento del piano pandemico, fermo al 2006 e solo "riconfermato" nel 2016. I riflettori sono puntati su un ufficio in particolare del ministero della Salute, quello della Prevenzione, che avrebbe dovuto aggiornare quel documento contro le pandemie. Ruocco è stato dg della Prevenzione dal 2012 al 2014, posto poi preso da Ranieri Guerra fino al febbraio 2018, quando è arrivato Claudio D'Amario. Dopo Ruocco, anche D'Amario dovrà presentarsi di fronte al procuratore Antonio Chiappani. I magistrati si sono convinti che allo scoppio dell'emergenza da Coronavirus il piano pandemico non fosse adeguato alle ultime linee guida inviate dall'Oms agli Stati, ma fosse solo un "copia e incolla" di quello precedente. "Il piano pandemico in vigore è del 2006 secondo quanto ci è stato dichiarato", ha infatti detto il procuratore capo, Maria Cristina Rota.

Le ipotesi investigative sono confermate anche dal report dell'Oms, pubblicato e poi misteriosamente scomparso. Francesco Zambon, funzionario della sede di Venezia, ha denunciato nei giorni scorsi le presunte pressioni ricevute da Ranieri Guerra per postdatare il piano facendolo sembrare aggiornato al 2016. Guerra sostiene che il piano fosse "vigente", dunque utilizzabile. Peccato che la versione "copia-incollata" del 2016 prevedesse l'approvvigionamento di antivirali "entro il 2006". Cioè 10 anni prima dell'approvazione del testo. Come poteva essere utile un testo così? Per ora i magistrati indagano per i reati di epidemia colposa e falso, ipotesi sorte in relazione alla chiusura e quasi immediata riapertura dell'ospedale di Alzano Lombardo: cinque persone risultano iscritte nel registro degli indagati. Ma il blitz nelle sedi del ministero della Salute, e l'analisi di tutti i verbali, documenti, atti e chat raccolte, potrebbe portare a spostare l'epicentro dell'inchiesta da Bergamo a Roma. E puntare dritto al ministero.

Senza dimenticare che sul piatto ci sono anche altri due punti su cui la procura vuol vederci chiaro. Si cerca infatti di verificare quali provvedimenti siano stati adottati dopo la presentazione al Cts degli scenari di Merler il 12 febbraio. E magari ricostruire la genesi, la deliberazione e l’eventuale applicazione del famoso “piano segreto”.

Ruocco, peraltro, è pure componente del Cts: di cose da dire ne ha. Basteranno ai magistrati per concludere il puzzle?

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