
Epidemia colposa, frode processuale e depistaggio. Un nuovo filone d'indagine agita i protagonisti della pandemia, da Giuseppe Conte ai suoi ministri. Nei giorni scorsi alla Procura di Roma è stata depositata una denuncia esplosiva che chiama in causa presunte "responsabilità politiche" dietro la scelta di sdoganare consapevolmente mascherine cinesi farlocche destinate alla Protezione civile e agli ospedali. A ricostruire questa vicenda è il whistleblower Miguel Martina, funzionario delle Dogane segato da un dirigente appena nominato all'Antifrode di Lazio e Abruzzo, Domenico Cosmo Tallino, e per questo recentemente risarcito dal tribunale del Lavoro di Roma. La sua testimonianza, resa nota dalle Iene e ripresa dalla commissione Covid, si arricchisce di un file audio inedito nel quale Tallino - al suo primo giorno nel nuovo incarico, ignaro di essere registrato - farebbe capire a Martina che doveva interrompere le sue indagini sulle mascherine farlocche (che già avevano portato a un'operazione di sequestro a Roma con i Nas): "La necessità politica impone... 'ste mascherine, sti Dpi devono arriva'", dice il dirigente, chiamando in causa "gente potente" e presunti "affari di Stato" che "ci stritolano tutti quanti", dice ancora Tallino nel file audio depositato in Procura. Siamo al 14 aprile 2020, di mascherine buone ne sarebbero potute arrivare, lo stesso Martina aveva predisposto un elenco di fornitori affidabili rimasto però lettera morta. La sua successiva "sterilizzazione" l'8 maggio 2020 lo porta a perdere gli accessi informatici nei giorni dell'arrivo delle mascherine cinesi per conto del commissario all'Emergenza Covid Domenico Arcuri, già oggetto di diverse indagini da Gorizia a Forlì. "A causa della mia estromissione, un quantitativo enorme di dispositivi e mascherine insalubri è stato (...) consegnato agli operatori sanitari e alla popolazione". Nel frattempo ci sarebbero state altre mascherine in regola bloccate in Dogana "con gli stratagemmi più azzardati", mentre quelle degli amici sarebbero state sdoganate a Malpensa e a Fiumicino con "condotte illecite" e senza pagare l'Iva anziché sequestrarle informando i pm. Questioni di cui si sta occupando la commissione Covid presieduta dal senatore Fdi Marco Lisei. Mai era emersa l'ipotesi di una piena consapevolezza di una parte dello Stato di aver acconsentito scientemente all'importazione di materiale scadente. Secondo il legale di Martina Luigi Annunziata "l'audio custodito per oltre cinque anni solo per scopi difensivi costituisce la prova delle manovre oscure realizzate da alcune alte istituzioni deviate in danno della salute pubblica". Toccherà ai pm stabilire se c'è un nesso tra le mascherine farlocche e l'incidenza della mortalità (tra le più alte d'Occidente) soprattutto tra medici e infermieri. La Cassazione con la sentenza 27515/25 ha sancito la configurabilità del reato di "epidemia colposa per omissione", punito con l'ergastolo.
Chi ha ordinato di fermare chi denunciava inascoltato lo sdoganamento illegale di mascherine farlocche? Il governo e il premier Conte ne erano al corrente? Alle Procure di Roma, Busto e Civitavecchia (competenti sugli scali aerei) il compito di dare le risposte.