"Crack, eroina e alcol. Desirée era tramortita. Violentata per 12 ore"

Nelle carte degli investigatori tutto l'orrore dell'ultima notte della 16enne stuprata e uccisa

"Crack, eroina e alcol. Desirée era tramortita. Violentata per 12 ore"

Crack, eroina, tranquillanti. E poi alcol a fiumi. Desirée Mariottini è morta così, dopo un mix esplosivo di droghe e superalcolici, stuprata da almeno quattro persone. «Quella notte era strafatta» raccontano agli inquirenti gli amici «tossici» della 16enne di Cisterna di Latina trovata cadavere nell'officina abbandonata di via del Lucani, quartiere San Lorenzo. Le belve che le hanno ceduto la droga sono le stesse che l'hanno violentata per ore: almeno due senegalesi e due nigeriani, l'ultimo fuggito probabilmente a Sud, gli altri in stato di fermo e in attesa di convalida dell'arresto per omicidio, violenza carnale di gruppo, spaccio. Un'inchiesta difficile, una ricostruzione agghiacciante per gli investigatori della questura.

La ragazza, in cura da tempo al Sert di Latina, nei giorni precedenti alla sua morte per pochi grammi di «roba» si sarebbe anche prostituita, sempre nella baraccopoli tra la via Tiburtina e la tangenziale. Emerge anche questo fra le carte in mano ai pm Maria Monteleone e Stefano Pizza che da giorni stanno ricomponendo il puzzle delle ultime ore di vita della giovane. È mercoledì pomeriggio. Desirèe è venuta a Roma dalla provincia per incontrare sua cugina e un'altra ragazza. Soprattutto per acquistare droga. «Siamo andate in giro fino all'alba - racconta una sua amica -, saranno state le 4,15 della notte fra mercoledì e giovedì. L'ho incrociata in via dei Lucani, proprio davanti l'edificio dove è stata stuprata. E siamo andate a fare un giro». Le due chiacchierano e scherzano. Poi vanno in un bar aperto fino a tardi per mangiare qualcosa. Una birra per l'amica, un the e una pizzetta Desirèe. «In pratica stava ancora in giro a quell'ora perché doveva recuperare il cellulare che qualcuno le aveva rubato in piazza (dell'Immacolata, ritrovo di pusher e gruppi di giovani ndr)». Desirèe conosce quelli che le hanno sottratto il telefonino, sa che di notte si rifugiano negli anfratti delle baracche di via dei Lucani. Alcuni dormono anche alla vecchia fabbrica della Penicillina sulla via Tiburtina. Sono senegalesi, nigeriani, congolesi, marocchini. Ma quelli di via dei Lucani, in particolare, Desirèe li conosce bene: nelle ultime settimane sono loro i suoi fornitori di droga.

Il giorno dopo la ragazza chiama la nonna. Si fa prestare un cellulare, il suo non ce l'ha più. Sul display del telefono della donna non compare alcun numero, tanto da allarmare la famiglia. Desirèe la tranquillizza: «Ho perso il pullman, così dormo da un'amica. Non vi preoccupate». Vuole tornare perché deve studiare, la ragazzina, e poi perché si deve presentare al Sert altrimenti sono guai. L'hanno trovata i carabinieri di Latina in giro per la città, la scorsa estate, con in tasca delle pasticche. E così viene seguita dai medici della struttura. «Dopo il bar Desirèe si è accasciata su una panchina, era stanchissima e avrebbe voluto dormire». Ma c'è sempre il cellulare da recuperare e così la 16enne lascia l'amica e torna in via dei Lucani. «Aveva preso il tranquirit (benzodiazepine), aveva fumato crack e si era fatta di eroina» racconta uno dei testimoni portati in questura come persona informata dei fatti. «Quelli le hanno dato la roba per stordirla - racconta una tossicodipendente dell'Est -, almeno fino all'una e mezza (della notte di giovedì, ndr) era viva. L'hanno violentata tutti». Qualcuno chiede di telefonare al 118, ma nessuno lo fa tanto che i pm iscrivono sul registro degli indagati altre due persone per omissione di soccorso.

Giovanna, la ragazza che chiama la polizia, racconta di averla trovata avvolta in una coperta. Morta. «Sono degli animali, ci hanno aggredito tutti».

Una chat frequentata dagli abitanti del quartiere racconta di altre brutte storie accadute fra i calcinacci e le lamiere arrugginite di via dei Lucani. Lo scrivono dei ragazzi scampati per un soffio dalle violenze sessuali degli spacciatori.

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