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Crimi contro Iv: fanno polemica solo per esistere

Crimi contro Iv: fanno polemica solo per esistere

Ci voleva lo spettro concreto di una nuova crisi di governo per svegliare il M5s dal torpore delle polemiche interne e autoreferenziali sulla collocazione futura e sulla successione all'ex capo politico Luigi Di Maio. Nei giorni scorsi, sul nodo prescrizione, aveva reagito alle provocazioni renziane soprattutto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, direttamente coinvolto nella contesa iniziata dal capo di Italia viva Matteo Renzi. Mercoledì sono arrivate le prese di posizione del leader reggente Vito Crimi. Ma la bomba sui palazzi romani è deflagrata ieri. Coinvolgendo inevitabilmente il campo grillino. In mattinata il premier Giuseppe Conte ha perso la pazienza in favore di microfoni e telecamere e in serata ecco le bordate di Crimi. Tra i pentastellati il «cigno nero» è l'ipotesi, ventilata dall'ex rottamatore fiorentino, di un ritorno anticipato alle urne. Il capo politico pro tempore ha affondato il colpo con un post su Facebook: «C'è chi a parole dice di voler aprire cantieri - ha detto riferendosi a Iv - e c'è chi li apre davvero. C'è chi per esistere ha bisogno di polemiche e provocazioni e c'è chi le polemiche le lascia agli altri, impiegando il proprio tempo a lavorare». E poi: «C'è chi a suon di slogan si vanta di essere dalla parte dei cittadini e c'è chi lo è realmente».

Il pretesto per l'attacco è un emendamento sul modello decentralizzato di energia voluto dal M5s e approvato nel Milleproroghe. Quindi la conclusione, senza nominare Renzi, dopo aver ringraziato i parlamentari stellati per il risultato ottenuto: «Chi ha voglia di fare per il bene del Paese è il benvenuto, per altro non c'è spazio».

Sempre ieri c'è stato il debutto di Davide Casaleggio a Porta a porta. Una serie di smentite. A partire dalla rivolta di deputati e senatori per l'obolo da versare a Rousseau: «I parlamentari sono contenti di supportare Rousseau con il contributo di 300 euro perché è la voce degli iscritti». E sul conflitto di interessi: «Non firmo decreti e non voto leggi e anche i più critici non possono mai affermare che io abbia influenzato la politica per favorire un mio cliente». Un commento anche su Di Maio: «Ha fatto un passo indietro ma è sempre in prima linea».

E, naturalmente, sul governo: «Conte sotto scacco? Queste cose non mi appassionano, a me interessa che alcuni obbiettivi importanti si portino a casa».

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