Elezioni politiche 2022

"Cristanti nel Pd? Temo quarantena al primo raffreddore". Renzi a gamba tesa su Letta

Matteo Renzi ha colpito di fioretto il segretario del Partito democratico, infilando la lama sulle debolezze del suo programma politico

"Cristanti nel Pd? Temo quarantena al primo raffreddore". Renzi a gamba tesa su Letta

Ospite di Tg2 post, Matteo Renzi ha commentato le liste e la strategia del Partito democratico di Enrico Letta in questa campagna elettorale. La critica del leader di Italia viva è feroce: "Il Pd ha scelto, secondo me Letta è rimasto fermo al 2014 ma invece siamo nel 2022. Le candidature del Pd sono fatti del Pd ma dalle candidature si capisce cosa si vuole fare". È chiaro che Renzi recrimina a Letta una presunta azione vendicativa che nasce dall'ormai famoso "Enrico stai sereno", che portò al cambio della guardia a Palazzo Chigi proprio tra i due. Nel mirino di Renzi è finito Andrea Crisanti, candidato a sorpresa da Enrico Letta come capolista del collegio europeo.

Andrea Crisanti è uno degli esperti che si è maggiormente esposto durante il picco pandemico, nonché uno di quelli che ha maggiormente spinto per nuovi lockdown, anche quando questi era evidente non fossero necessari. Ed è su questo punto che Matteo Renzi infila la sua lama: "Se uno candida Crisanti che è uno dei virologi più famosi, che prima voleva tenerci chiusi a Natale, poi ad aprile voleva chiuderci in casa per salvare l'estate, poi in estate chiusi di nuovo perché altrimenti c'erano troppi morti. Ho paura che al primo raffreddore ci prendiamo una quarantena di due mesi e non ne usciamo". E anche sulle alleanze, che non hanno mai previsto un patto tra il Pd e Italia viva, Matteo Renzi ha qualcosa da sottolineare: "Chi vota Letta riporta in Parlamento Di Maio. Spero che Di Maio perda a Pomigliano d'Arco. Di Maio è un ministro degli Esteri che non si occupa del mondo, ma si occupa del suo partitino".

Ma Matteo Renzi ha colpito duro sul segretario del suo ex partito anche per quanto concerne l'argomento delle tasse. Infatti, il leader di Italia viva non ha mancato di ricordare che "Letta fu l'ultimo premier che aumentò l'Iva. Aumentò lo scaglione dal 21 al 22%". Ma non solo, perché l'ex premier ha sottolineato che "chi vuole votare per partito che aumenta le tasse vota il Pd". Matteo Renzi è andato a colpire Enrico Letta sui punti più deboli del suo pseudo-programma elettorale, che ancora non è stato chiarito quale sia, dato che Enrico Letta da tempo si trincera dietro una fantomatica "agenda Draghi".

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