Politica

Crocetta si difende in Assemblea: "Mi rifiuto di lasciare il mio posto"

Il presidente siciliano ha parlato davanti all'assemblea e ribadito le sue intenzioni. "Mi rifiuto di offrire le mie carni a famelici carnefici"

Crocetta si difende in Assemblea: "Mi rifiuto di lasciare il mio posto"

Si parla per ora di "un automatismo", nulla di specifico. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha avviato le verifiche sulla presunta intercettazione legata al caso Crocetta, "come avviene ogni volta che c'è una diffusione impropria di informazioni processuali". Ma si tratta al momento di una prassi.

Diverse procure smentiscono che agli atti esista un'intercettazione tra Rosario Crocetta e Matteo Tutino, di cui ha scritto il settimanale l'Espresso e in cui si parlerebbe di Lucia Borsellino con parole, con il medico intercettato colto a dire che andrebbe "fatta fuori come il padre", Paolo.

Mentre le verifiche del caso vanno avanti, oggi Crocetta, presidente della Regione siciliana, ha parlato davanti all'Assemblea, descrivendo una "vicenda dolorosa e una grande sofferenza", ma parlando anche di un "attacco al presidente della Regione e un attentato alle istituzioni e alla democrazia".

Crocetta ha ribadito la sua intenzione di non lasciare il suo posto, convinto che "falsi scoop non possono decidere le sorti dei governi" e che dunque le sue dimissioni non possano essere sul piatto. "A tutti è evidente che quella intercettazione non c'è e una bufala non può determinare i passaggi della politica", ha aggiunto.

"Mi rifiuto di offrire le mie carni a famelici carnefici", ha concluso Crocetta.

"Sono certo che tutto passerà alla storia come la vicenda di poteri occulti che minacciano la democrazia e di una parte della politica che non riesce difendere gli uomini delle istituzioni".

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