Elezioni Amministrative 2021

Crollata la "brigata migranti" di Giggino&Lucano

De Magistris travolto dal risultato elettorale in Calabria: Occhiuto stravince e il candidato pro accoglienza raccoglie le briciole. Cosa sta cambiando al Sud

Crollata la brigata migranti di Giggino&Lucano. Il segnale che arriva da Sud

Il fronte dell'accoglienza senza se e senza ma, delle porte aperte è letteralmente svanito nel nulla. Il Sud in questi anni ha pagato un prezzo altissimo per la sua posizione geografica, una frontiera spalancata per l'ingresso di migliaia di migranti con sbarchi da navi Ong e da barchini approdati sulle spiagge. Questa stagione di fatto ha subito un duro colpo con la sentenza di condanna a 13 anni del sindaco di Riace, Mimmo Lucano e ora riceve il colpo di grazia con il risultato elettorale in Calabria dove ha trionfato il candidato del centrodestra, Roberto Occhiuto. La sinistra è stata spazzata via.

La sonora sconfitta di Giggino

Ma a perdere in modo netto è stato Luigi De Magistris, sindaco uscente di Napoli che ha deciso di candidarsi in Calabria usando la sponda di Mimmo Lucano. Occhiuto di fatto sfiora il 50 per cento dei consensi. Dietro di lui Amalia Bruni e solo terzo Luigi De Magistris. E proprio Giggino aveva ospitato tra le sue liste la candidatura di Lucano alle Regionali. Bollato come "impresentabile" dalla Commissione Antimafia, Lucano solo qualche giorno fa è stato protagonista di una manifestazione a suo sostegno proprio per le strade del "Villagio globale" di Riace.

Ad accompagnarlo anche De Magistris che ha sfruttato l'occasione per sostenere Lucano nel day after della condanna per la gestione dei migranti. "Siamo più determinati che mai ad avere Lucano nella nostra lista", aveva detto Giggino. E ancora: "Ci unisce un legame umano, , una fratellanza universale. Lucano è l'antitesi della 'ndrangheta. Forse l'unica sua colpa è essere troppo umano. Sarà sicuramente assolto in appello e comunque la condanna di Mimmo mi ha fatto male come ex magistrato e come sindaco", aveva aggiunto nel corso della manifestazione.


La difesa di Lucano

La difesa di Lucano da parte di De Magistris non era stata digerita dal presidente uscente della Calabria, Nino Spirlì che aveva chiesto il ritiro della candidatura di Lucano e dello stesso De Magistris. "Vergogna sia per chi lo ha benedetto e inserito, con una leggerezza ingiustificabile, tra i ‘candidi’ da schierare a tutela dei diritti e del benessere dei cittadini calabresi. Non è assolutamente possibile restare silenziosi, diventando complici di più reati che, automaticamente, escludono un candidato dalla possibilità di diventare rappresentante di una Calabria che pretende rispetto delle leggi e correttezza umana. E visto che de Magistris ha puntato tutto su Lucano, difendendolo pubblicamente e a spada tratta, forse oggi, anzi, ora, farebbe meglio a ritirarsi anche lui. La Calabria non sentirebbe nemmeno la sua, di mancanza", aveva affermato proprio Spirlì. De Magistris non ha fatto alcun passo indietro rilanciando la candidatura di Lucano.


Un segnale per tutto il Sud

Ma la risposta dalla urne è stata fin troppo chiara: in Calabria c'è voglia di centrodestra con idee chiare per la gestione della crisi migratoria senza tramutarla in un credo nell'accoglienza che ha portato poi alle vicende giudiziarie legate a Lucano. Un segnale in questo senso era già arrivato con la vittoria di Jole Santelli.

Adesso i calabresi hanno deciso di non voltare le spalle al centrodestra dando fiducia (e non poca) a Occhiuto. Un segnale chiaro per tutto il Sud. In Sicilia un altro campione di accoglienza come Leoluca Orlando, si dimena già per ottenere una candidatura alle Regionali.

È altamente probabile che anche in Sicilia possa arrivare un risultato simile a quello calabrese con la parola fine alle politiche delle brigate rosse pro accoglienza e pro migranti.

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