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Crosetto promette una legge per i caduti senza medaglia

Il ministro della Difesa commosso alla cerimonia: "No ai morti di serie A e serie B, le norme si cambiano"

Crosetto promette una legge per i caduti senza medaglia

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È stato il più grave attentato terroristico subito dai nostri militari durante una missione internazionale di pace. E a vent'anni dal vile attentato di Nassiriya l'Italia si ferma per ricordare i suoi eroi. Dal 2009 il 12 novembre è la giornata in ricordo dei caduti italiani, civili e militari, in missioni di pace all'estero.

Le parole di cordoglio e di orgoglio si mescolano, però, con la polemica avanzata dai parenti di alcuni dei militari morti in Iraq. «Per i nostri cari - ricorda Marco, figlio di Domenico Intravaia - nemmeno la medaglia d'oro al valor militare». Eppure, ricorda Intravaia, quei carabinieri e quei soldati dell'esercito (diciassette in tutto cui si aggiungono un regista e un cooperante) sapevano quanto rischiosa fosse quella missione. «E nonostante questo non si sono tirati indietro».

A smorzare le polemiche ci pensa lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Anche dopo vent'anni lo Stato non dimentica le persone che lo hanno servito. Oggi è il momento del ricordo, non è giusto fare una classifica dei morti. Non esiste un Caduto di serie A e uno di serie B. Una legge si cambia. Non si deve infangare il momento del ricordo», spiega durante la messa celebrata nella basilica di Santa Maria in Aracoeli. Le leggi si è tenuti a osservarle, è il suo messaggio, se vanno corrette si correggeranno. La medaglia d'oro, infatti, viene assegnata - stando alla norma - a chi cade durante un'azione eroica. «L'Italia ricorda i Caduti anche attraverso l'impegno degli oltre 12000 militari nel mondo per difendere la pace e la libertà», aggiunge Crosetto, visibilmente commosso nel momento di salutare i parenti delle vittime presenti alla cerimonia. E un pdl che consenta di onorare nel giusto modo questi eroi l'ha già annunciata il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Domenico Furgiuele.

Nel suo ricordo dei caduti di Nassiriya, il presidente Sergio Mattarella ha ricordato soprattutto il gesto di eroica generosità dei caduti e l'impegno di quanti oggi rappresentano la nostra bandiera all'estero. «A quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi - spiega il capo dello Stato -, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, va l'apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani». Anche l'omaggio di Giorgia Meloni è improntato sul tema della riconoscenza. La premier ha rivolto «un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri operativi dove l'Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza. Il 12 novembre 2003 - ha aggiunto - è un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale: il popolo italiano non dimenticherà mai ciò che è successo a Nassiriya.

Dal canto suo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel «rendere omaggio» ai caduti ricorda che mercoledì nella sala Nassiriya del Senato verrà scoperta «una targa in memoria di tutti i caduti delle Missioni italiane all'estero»

Gratitudine esprimono i due vicepremier. «Nel loro ricordo - scrive su X Antonio Tajani -, donne e uomini coraggiosi rappresentano l'Italia nelle aree di crisi. Sempre per la pace, la libertà e la democrazia».

E Matteo Salvini aggiunge: «Onore a chi rischia la vita per noi».

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