Si chiama destino. Ma certe volte può essere davvero crudele e in queste settimane di guerra lo sta dimostrando con storie che non si vorrebbero ascoltare. Non bastavano i bambini malati oncologici sfuggiti alle bombe per continuare a combattere la loro battaglia personale nella capitale in un letto dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, non bastava la mamma ucraina di 45 anni morta due giorni fa davanti ai suoi figli di 10 e 11 anni appena arrivata a Roma dopo un viaggio massacrante per mezza Europa per scappare dalla guerra. Ieri un altro episodio drammatico ci ha ricordato quanto può terribile può essere la vita quando il destino si mette di traverso. La protagonista è una bimba di 5 anni. Una piccola rifugiata ucraina, anche lei costretta a lasciare la sua casa, la sua scuola, i suoi amichetti, per sottrarsi all'invasione russa. Era appena arrivata in Calabria, con parte della sua famiglia. Doveva essere l'inizio di una nuova vita, invece ha trovato la morte lontano dalle bombe, sotto un'auto che l'ha investita in località Cantorato, a Crotone, mentre stava camminando ai margini di una strada regolarmente illuminata in compagnia di due adulti. La piccola, che era con una cugina e un conoscente, rimasto ferito in modo non grave. L'incidente si è verificato poco prima delle 19.30 sul lato della carreggiata destra in direzione della statale 106.
La piccola è morta sul colpo. Il conducente della vettura che ha investito la bambina, un uomo di 45 anni, dopo l'incidente si è fermato ed è stato lui stesso a tentare di prestarle soccorso, ma per la piccola non c'è stato nulla da fare.
L'uomo è stato portato in ospedale per accertare se le sue condizioni fisiche fossero compatibili con la guida dell'auto ed è stato sottoposto ad esami etilometrici.
Un altro incidente è avvenuto ieri ad un altro piccolo profugo, un bimbo ucraino di 4 anni, appena arrivato a Genova. Dopo essere caduto da una passerella alta circa 4 metri, il piccolo è stato stabilizzato e trasferito in codice rosso all'ospedale pediatrico Gaslini.
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