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D'Alema: "La Lega non è fascista, ma Matteo Salvini certamente sì"

L’ex premier sottolinea la necessità di un’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle perché i dem non possono fare tutto da soli

D'Alema: "La Lega non è fascista, ma Matteo Salvini certamente sì"

"La Lega non è fascista, ma Matteo Salvini certamente sì". Massimo d'Alema esprime un giudizio netto sul leader leghista. L'ex premier sottolinea anche la necessità di un’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle perché i dem non possono fare tutto da soli e hanno bisogno dei pentastellati. È quindi una prospettiva che i due partiti dovrebbero prendere in considerazione, come ribadito dall'ex ministro.

Per l’ex segretario del Pds non c’è alternativa a un accordo tra centrosinistra e grillini perché altrimenti si consegna l’Italia a Matteo Salvini. E quindi non va affatto liquidato il Movimento, il Pd se ne deve rendere conto e soprattutto deve capire che se va “da solo contro tutti farebbe nascere solamente un bipolarismo zoppo”, precisa l’ex deputato. In un’intervista al Fatto Quotidiano, D’Alema spiega che fino a questo momento l’esecutivo ha realizzato delle cose importanti e non facili ma se non si impegna a creare un progetto politico condiviso rischia di non riuscire a comunicare gli aspetti positivi della sua azione politica. E poi aggiunge che “nel centrosinistra c'è chi pensa che i voti del M5s in crisi possano essere assorbiti dal Pd, da un lato, e dalla Lega dall'altro. Ma io non credo realizzabile questa ipotesi, basata su una visione troppo semplicistica della realtà. L'Emilia-Romagna non è l’Italia”.

L’ex ministro degli Esteri precisa che i risultati di un voto vanno misurati in base all’offerta politica. A questo proposito in Emilia-Romagna la proposta dei 5 Stelle è stata “nulla” secondo D’Alema e quindi l’idea della crisi del bipolarismo è stata un fatto momentaneo. L’ex premier continua nella sua analisi e afferma che oggi Salvini ha rilanciato su basi nuove la destra, mentre il Pd sta puntando a creare un polo progressista. In quest’ottica, il pensiero dell’ex ministro è che “la distinzione destra-sinistra sia più che mai vitale, anche come battaglia per un nuovo tipo di sviluppo ecosostenibile e per una società più umana”.

D’Alema è convinto che la classe dirigente del Movimento 5 Stelle abbia il compito di collocare il partito in un nuovo scenario senza dimenticare la carica innovativa portata in questi anni nel contesto politico italiano.

E secondo l’ex presidente del Copasir, il premier Conte è una persona lucida perché ragiona in un’ottica destra -sinistra.

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