Dalle piazze alle tribune: i grillini nel pallone

Dalle piazze alle tribune: i grillini nel pallone

Roma «Lo sport del calcio è quello che, più di tutti gli altri, ha poteri di attrattive spettacolari sulla masse». Si parte da lontano, dal messaggio di Benito Mussolini ai delegati Fifa, anno 1934.

Si arriva al «Totti esaurito» questo pomeriggio, stadio Olimpico di Roma, ore 18. Un grande campione, Francesco Totti, giocherà la sua ultima partita in giallorosso. È tutto esaurito, 69.000 spettatori. Pallone, presenzialismo, populismo. Per l'ultima del Capitano si sono mossi il cerimoniale di palazzo Chigi e quello del Campidoglio. Virginia Raggi sindaca ci sarà anche stavolta. L'ha invitata la Roma. Ci sarà, ovvio, Luca Lotti, ministro dello Sport, milanista. Sabato era a Bogliasco per inaugurare Casa Samp. Doveva esserci anche Roberta Pinotti, ministra della Difesa, sampdoriana. «Dopo l'attentato di Manchester è volata a Buxelles», spiegano. «Ma viene alla partita, il presidente la vuole in tribuna d'onore, ci tiene». Ci tengono, tutti. Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura, era in prima fila per festeggiare la sua Atalanta in Europa. Dario Franceschini, titolare dei Beni e della Attività Culturali, ha dedicato un tweet al ritorno in serie A della Spal, Chiara Appendino, sindaca di Torino, cuore bianconero, andrà a Cardiff per Juve-Real Madrid, finale di Champions.

Ha già comprato i biglietti aerei per lei e il marito, 1.500 euro. Quelli per lo stadio? Offerti dal cerimoniale dell'Uefa. È il nuovo che avanza, anche Silvio Berlusconi ha venduto il Milan. Tutto rotola. Anche i poteri che attraggono le masse.

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