Una riforma passata in sordina ma destinata - sempre che arrivi integra al traguardo - a cambiare la vita di milioni di italiani. Il disegno di legge delega «in materia di semplificazione, riassetto normativo e codificazione», approvato in via preliminare in dicembre, prevede che il governo legiferi su una serie di materie (peraltro bypassando il Parlamento), compresa una riforma profonda del codice civile nella parte che riguarda la famiglia e i patrimoni.
Accordi all'italiana Rilevante l'istituzione dei patti prematrimoniali, resi famosi dalle cronache degli Stati uniti. La versione italiana non ha niente a che vedere con la libertà d'azione degli Usa dove al patron di Facebook Mark Zuckerberg e alla consorte Priscilla Chan è stato consentito di siglare un patto che prevede per lei la rinuncia totale ai soldi del marito e per lui l'obbligo di consumare il matrimonio un giorno su sette.
In Italia i «nubendi», quindi coniugi, ma anche parti di una unione civile, potranno sottoscrivere degli «accordi in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata» che avranno «efficacia obbligatoria». Potranno regolare «i rapporti personali e quelli patrimoniali e i criteri per l'educazione dei figli». Ma nel rispetto «delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona» e anche «dell'ordine pubblico e del buon costume».
Cambia la legittima È la parte di eredità che deve andare obbligatoriamente ai figli, al coniuge, ai genitori, nonni o nipoti se esistenti, con quote diverse previste dalla legge. La delega prevede che sia garantita dagli immobili, ma anche da beni «mobili». Quindi denaro o investimenti. Un disegno di legge delega è vago, ma dietro c'è anche l'intenzione di riportare in vita degli emendamenti - dei quali si è occupato Il Giornale alla fine di gennaio - al decreto semplificazioni (legge diversa dalla legge delega) che prevedevano la possibilità di monetizzare l'eredità a un figlio, e di rendere quindi possibile la commercializzazione di eventuale immobile donato ad un altro erede.
Patti sull'eredità Vietati espressamente dal Codice civile i patti successori, non fanno parte della tradizione giuridica e culturale italiana. In Italia l'eredità di decide con il testamento oppure è la legge a indicare chi ha diritto e quanto. In sintesi, sono accordi in cui si dispone della propria successione, ad esempio condizionandola a certi comportamenti. La delega - sempre in modo generico visto che la norma vera e propria la farà il governo a tempo debito - consente di stipulare «patti sulle successioni tra due o più soggetti con cui si di dispone della propria successione, o i patti con cui un futuro erede o legatario dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta». Possibile anche la rinuncia all'eredità, fatta salva la legittima alla quale non si può rinunciare.
Vietato barare Nello stipulare un accordo, è obbligatorio comunicare le informazioni «di rilievo» che riguardano l'eredità, tranne il valore dei beni oggetto dell'eredità. La legge dovrà anche disciplinare i casi di pratiche «ingannevoli, aggressive o comunque scorrette».
Saranno nulli gli atti in contrasto con i diritti fondamentali della persona. Cambiamenti radicali, che diventeranno reali solo se la legge delega, che accentra molti poteri su Palazzo Chigi, sarà approvata definitivamente.
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