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Dall'Indiana stretta radicale sull'aborto. È il primo stato Usa a vietarlo totalmente

Nuova legge: uniche eccezioni incesto, stupro e pericolo di vita della madre

Dall'Indiana stretta radicale sull'aborto. È il primo stato Usa a vietarlo totalmente

New York. L'Indiana vara una stretta sull'aborto e diventa il primo stato americano ad approvare un divieto quasi totale dopo che la Corte Suprema ha ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade a giugno. Il Parlamento dello stato americano ha dato il via libera ad una misura, firmata dal governatore repubblicano Eric Holcomb, che impedisce l'interruzione di gravidanza dal concepimento fatta eccezione solo per i casi di incesto, stupro, quando la vita della donna è a rischio o per problemi gravi al feto. Le regole attuali, invece, consentono l'aborto sino alla 22esima settimana. È un'azione «devastante», un «altro passo radicale dei repubblicani per strappare alle donne i loro diritti e la loro libertà riproduttiva, mettendo le decisioni sull'assistenza sanitaria personale nelle mani dei politici piuttosto che in quelle delle donne e dei loro medici», ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean Pierre. «Il Congresso - ha aggiunto - dovrebbe agire immediatamente e approvare una legge che ripristini i diritti previsti dalla Roe v. Wade, ma fino ad allora il presidente Joe Biden è impegnato a proteggere i diritti, le libertà delle donne e l'accesso alle cure che sono offerte dalla legge federale». L'approvazione della legge giunge solo tre giorni dopo che gli elettori del Kansas, un altro stato conservatore del Midwest, hanno respinto a stragrande maggioranza un emendamento che avrebbe eliminato le tutele dei diritti all'aborto dalla sua Costituzione. In Indiana, invece, le nuove restrizioni sono passate nonostante l'opposizione di parte dei repubblicani, alcuni dei quali le ritenevano troppo estreme, mentre altri erano contrari alle seppur limitatissime eccezioni. Ad esempio il deputato John Jacob, che sostiene il divieto totale all'interruzione di gravidanza, ha fatto sapere prima del voto che non avrebbe sostenuto il provvedimento perché «regola l'aborto, che è un omicidio di bambini» e ha invitato i suoi colleghi a pentirsi davanti a Dio. «Sono molto orgoglioso di tutti i cittadini dell'Indiana che si sono fatti avanti per condividere coraggiosamente le loro opinioni in un dibattito che difficilmente cesserà presto», ha dichiarato da parte sua il governatore Holcomb firmando il provvedimento, che entrerà in vigore il 15 settembre. Mentre la senatrice Sue Glick, che ha sponsorizzato il disegno di legge, ha detto che non pensa che «tutti gli stati arriveranno allo stesso punto», ma che la maggior parte dei residenti dell'Indiana sostiene alcuni aspetti della misura. Nelle prossime settimane California, Michigan, Nevada, e Vermont chiederanno ai loro cittadini di tutelare il diritto all'aborto, mentre in Kentucky si voterà per abolirlo. E in Florida, il governatore repubblicano Ron DeSantis ha sospeso il procuratore di Tampa Andrew Warren, un democratico che aveva annunciato che non avrebbe perseguito le donne che si fossero sottoposte all'aborto o i medici che lo avessero praticato. «Prendere una posizione contro le leggi dello stato è insostenibile», ha dichiarato DeSantis, che con tutta probabilità si candiderà alle primarie Gop per le presidenziali del 2024. Il Sunshine State ha una delle leggi più restrittive in materia, e al momento vieta l'interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana, ma dopo la decisione della Corte Suprema di rovesciare la sentenza Roe v.

Wade, i conservatori puntano a inasprire ulteriormente i limiti.

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