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"Dare in gestione le spiagge libere. E stop al degrado!"

Uno dei nodi più spinosi del ddl concorrenza, quello della liberalizzazione delle concessioni demaniali delle spiagge, è stato toccato dal neoministro del Turismo, Daniela Santanchè

"Dare in gestione le spiagge libere. E stop al degrado!"

Uno dei nodi più spinosi del ddl concorrenza, quello della liberalizzazione delle concessioni demaniali delle spiagge, è stato toccato dal neoministro del Turismo, Daniela Santanchè, che da poco ha ceduto (al compagno) le sue azioni del Twiga Beach Club, il bagno extralusso in Versilia di proprietà di Flavio Briatore.

La passionaria di Fratelli d'Italia, se n'è uscita con una provocazione che però ha del vero: «Sarebbe bene, prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite: se uno va a vedere le cosiddette spiagge libere anche in posti meravigliosi, ci sono tossicodipendenti, rifiuti e nessuno pensa a tenerle in ordine. Ecco, forse potremmo cominciare da lì. Dovrebbero poi essere ovviamente fruibili da tutti. Consegnare pezzi del nostro litorale a delle multinazionali non va bene. Ci toglierebbe le nostre peculiarità perché nei nostri stabilimenti a seconda della regione c'è un certo tipo di ospitalità, di cibo, di accoglienza. Mi fa sentire male l'idea che tutto questo sia standardizzato, se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole piuttosto che le melanzane alla parmigiana». «Con i soldi che in tutti questi anni la Santanchè ha risparmiato con il suo Twiga potrebbe offrire un piatto di spaghetti alle vongole a tutti gli italiani», polemizza il deputato e presidente di Più Europa, Riccardo Magi.

Riguardo al nocciolo del problema, ovvero le concessioni balneari, dice il ministro: «Ci vorrà del tempo per fare le gare, prima bisogna realizzare la mappatura dell'esistente. Credo che prima di 8 mesi o un anno non saremo in grado da farle. Il danno più grave che è stato fatto, ed è quello che questo governo non farà mai, è quello di cambiare i patti in corsa. Abbiamo bisogno di stabilità di regole per chi fa impresa».

Tanti titolari di stabilimenti avevano esultato nel vedere la «collega» diventare ministra del Turismo e potersi occupare delle concessioni balneari, avviata lo scorso agosto dalla legge sulla concorrenza voluta dall'ex premier Draghi. Ma in seguito le deleghe sulla questione sono state affidate a Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare. E lei adesso si toglie un sassolino dalle scarpe (col tacco): «Sono 20 anni che lavoro in questo settore.

Pensavo che le competenze fossero importanti».

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