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"Una violazione". E il caso Dazn finisce in parlamento

Il caso Dazn verrà portato all'attenzione di governo e Parlamento. Anche le associazioni di consumatori in fermento. Cosa succede attorno allo stop dell'abbonamento condiviso

"Una violazione". E il caso Dazn finisce in parlamento

Lo stop all'abbonamento condiviso che sarebbe stato ventilato da Dazn agita le acque della politica e dell'associazionismo.

La questione, come spiegato in questo articolo de IlGiornale.it, interessa sia la tutela della concorrenza sia la battaglia che l'azienda, che possiede i diritti televisivi della serie A, vorrebbe combattere nei confronti del fenomeno della pirateria. Dazn, in sintesi, smetterebbe di consentire che più di un utente possa visionare il canale per mezzo di un unico abbonamento. E questo comporterebbe dei cambiamenti significativi. Tanto che sta montando una vera e propria bufera social. Ma non sono soltanto i privati cittadini a contestare quella l'ipotesi del blocco ai due dispositivi.

Nel caso la misura fosse davvero portata avanti da Dazn, per la Codacons, si tratterebbe di modificare in via unilaterale gli abbonamenti sottoscritti. Il che procurerebbe un danno. Il Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori è intervenuto a stretto giro mediante una nota in cui si legge che "Se sarà confermata la decisione di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l'accesso ai contenuti in contemporanea da due device - hanno fatto sapere dal Codacons - si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro".

E ancora: " Se da un lato - ha specificato l'associazione, così come ripercorso dall'Agi - è comprensibile l'esigenza di combattere la pirateria, dall'altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori". La Codacons, con questo intervento, ha tirato in ballo sia l'Agcom sia l'Antritrust. Il proposito è quello di dare vita ad una vera e propria istruttoria. Il mondo associativo è insomma in fermento.

Pure la politica vuole dire la sua in materia. L'onorevole Augusta Montaruli, esponente di Fratelli d'Italia, ha preso posizione sulle "indiscrezioni circa le modifiche contrattuali che unilateralmente Dazn intenderebbe applicare". Per il deputato del partito guidato da Giorgia Meloni, le novità del caso "rappresentano se confermate l’ennesima violazione dei diritti dei consumatori della cui difesa anche il Governo non può sottrarsi". La palla, insomma, passerebbe addirittura tra i piedi dell'esecutivo presieduto da Mario Draghi.

La Montaruli, sul punto, ha incalzato: "Assisteremmo peraltro contestualmente ad una palese violazione delle regole anche di concorrenza da un lato e ad una palese compromissione dei diritti degli abbonati - ha proseguito l'onorevole torinese .

Per questo presenterò un’interrogazione parlamentare dando forza alle legittime osservazioni delle associazioni dei consumatori che non possono rimanere inascoltate alla luce anche del fatto che non siamo difronte al primo episodio discutibile nella condotta di Dazn", ha chiosato la parlamentare di Fdi.

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