Delirio in tv sui "sionisti". L'Ucei querela Iacchetti

La Comunità ebraica denuncia il comico-opinionista per le sue sfuriate: "Controllano il mondo e le banche"

Delirio in tv sui "sionisti". L'Ucei querela Iacchetti
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"Ci sono temi sui quali lo show non può né iniziare né andare avanti". Per l'Ucei, Enzo Iacchetti ha passato il segno. L'Unione delle Comunità ebraiche italiane ha querelato il comico per "le sue parole e modi di demonizzare Israele e il popolo ebraico ribadendo pregiudizi che per millenni hanno alimentato l'antisemitismo".

Il problema sono le cose che Iacchetti ha detto nel corso delle sue apparizioni televisive dedicate alla guerra di Gaza. L'Ucei in particolare gli rimprovera le affermazioni sul "sionismo" che - ha detto - "controlla il mondo".

Fino a che punto può arrivare la demonizzazione di Israele? E le accuse a "sionisti" o ebrei? Il tema è questo, di nuovo, da quando - dopo l'attacco del 7 ottobre e la durissima reazione militare dello Stato ebraico - una grande mobilitazione ha visto schierarsi organizzazioni e singole personalità, anche dello spettacolo, nelle piazze e sui media. E lo storico conduttore di Striscia la notizia, da alcuni mesi, come "opinionista", è protagonista di "ospitate", in particolare a È sempre Carta Bianca, in cui dice la sua con toni accesi sul Medioriente e non solo.

Grande clamore ha suscitato la sfuriata che Iacchetti ha rivolto, a settembre, contro un altro ospite, Eyal Mizrah, per una espressione - forse poco felice - che il rappresentante degli "Amici di Israele" aveva usato sui bimbi di Gaza, per porre il problema dei ragazzini armati da Hamas. Qualche giorno dopo, peraltro, Iacchetti a Fanpage ha spiegato addirittura: "Pare che loro siano molto guidati, questi sionisti incalliti, dall'idea di essere i padroni del mondo, di fare tutto per avere di più", "un'idea malefica".

In questo clima di tensione, le performance di Iacchetti gli sono valse critiche e accuse, anche di antisemitismo - che lui ha sempre respinto ("io non mi sento antisemita") - ma anche nuove apparizioni tv. E in una di queste, due settimane fa (partecipava anche Sigfrido Ranucci, rimasto silente), sollecitato sul tema antisemitismo sollevato dal Papa, il comico ha detto: "Lo fanno loro, nei confronti degli ebrei veri, che hanno una religione, che non sono dei sionisti". "Speravamo che almeno le parole del Papa fossero prese sul serio" osserva l'Ucei. "Il sionismo controlla tutto il mondo. Le banche svizzere sono controllate da sionisti ebrei, i soldi sono lì" ha proseguito quella sera Iacchetti, in un crescendo di tesi che uniscono un certo complottismo novecentesco all'anti-sionismo tipico della sinistra, comunista, come l'idea stereotipata di un rapporto tra ebrei e denaro. "Io non ci sto a questa cosa - ha concluso - a me non me lo devi dire antisemita".

E intanto fa parlare di sé anche un libro: La lobby ebraica. Mito e realtà di un "potere forte in Italia e nel mondo. L'autore, Ferruccio Pinotti, ha già scritto un gran numero di saggi sul "potere" e i suoi segreti. E stavolta, spiega l'editore, si propone di partire "dall'odio secolare verso gli ebrei per arrivare alle attuali condotte dello Stato di Israele". Il libro, che si presenta con un'intervista a Moni Ovadia, ha suscitato però reazioni negative. "Non tanto per il titolo - ha scritto per esempio Roberto Della Seta, già presidente di Legambiente - più per il contenuto: per appartenere alla lobby, secondo l'autore che è un giornalista del Corriere basta essere ebrei. È antisemitismo allo stato puro".

E una stroncatura autorevole è arrivata da Gadi Luzzatto Voghera, direttore del

Centro di documentazione ebraica. "Nulla di nuovo - ha scritto - lo scrittore di turno nega fortemente di essere antisemita perché non è nel suo dna. E dopo questa doverosa premessa organizza un testo pieno di strafalcioni".

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