Denisa, il killer è seriale. "Ho ucciso un'altra escort"

Il romeno ammette l'omicidio di una prostituta sparita un anno fa a Montecatini: "Scappava, l'ho accoltellata"

Denisa, il killer è seriale. "Ho ucciso un'altra escort"
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«Quest'auto è di una escort che ho ammazzato un anno fa». Vasile Frumuzache, guardia giurata di 32 anni di Monsummano Terme, accusato della morte di Denisa Maria Adas, 30 anni romena, confessa un primo delitto. Quello di un'altra prostituta, Ana Maria Andrei, scomparsa il primo agosto scorso. «Mi ha negato una prestazione sessuale, ha provato a scappare e l'ho accoltellata». A inchiodarlo l'auto della donna, una Bmw riverniciata di nero e con le targhe cambiate, trovata dai carabinieri nel suo garage.

È il retroscena di una storia agghiacciante che inizia il 15 maggio, quando Denisa svanisce nel nulla. La donna arriva da Roma in un residence di Prato il 12 maggio per accogliere nuovi clienti. Fra questi il suo assassino. Secondo l'indagato la 30enne, al termine di un rapporto, prova a ricattarlo. «Voleva 10mila euro per non raccontare a mia moglie che ero stato con lei. Diceva che le telecamere mi avevano filmato e che conosceva chi era in grado di rintracciare mia moglie. L'ho strangolata». Quando Denisa crolla a terra, ormai cadavere, Vasile non si ferma. La mette in un sacco nero della spazzatura e la decapita. Prende poi le valigie della poveretta, un borsone nero e un trolley bianco, e con queste trasporta il corpo fuori dal caseggiato. L'auto della vittima, una 500 rossa, viene trovata nel parcheggio del residence. Vasile raggiunge un campo isolato nel comune di Montecatini Terme, Pistoia, e nasconde i resti in mezzo ai rovi. È qui, in zona Panteraie, che i carabinieri lo troveranno mercoledì mattina. La testa della donna, invece, la porta in un'altra zona di campagna vicino alla sua abitazione. La cosparge di benzina e accende il fuoco. Al pm Luca Tescaroli, Frumuzache indica il punto esatto dove, effettivamente, viene recuperato ciò che rimane della testa di Denisa.

Il cadavere di Ana Maria Andrei, confessa la guardia giurata, lo getta non lontano dal luogo dove si sarebbe sbarazzato dei resti di Denisa. Un racconto dell'orrore zeppo di punti oscuri. A cominciare dal movente. Perché Denisa, Alexandra sui siti specializzati, avrebbe ricattato un cliente appena conosciuto? L'assassino insiste: «Voleva 10mila euro per il suo silenzio, ecco perché ho agito con ferocia». Durante l'interrogatorio ammette che la persona che entra ed esce dal residence è lui. Le telecamere lo inquadrano mentre entra nella struttura alle 22,50 per poi uscire più di due ore dopo con il trolley bianco. I tabulati telefonici confermano i suoi spostamenti fra le celle della zona e il gps montato sulla sua auto traccia la mappatura precisa dei suoi movimenti tra Prato e Montecatini. Durante le indagini spunta un terzo uomo, un avvocato calabrese, accusato di sequestro di persona in concorso. Secondo una testimone, l'uomo si era infatuato di Denisa e avrebbe contattato la madre, Maria Cristina Paun, raccontando che la figlia era in mano a una banda di connazionali. La madre, a sua volta, è indagata per false dichiarazioni.

La donna parla con Denisa per l'ultima volta alle 23,30 del 15 maggio, quando Vasile si trovava nel residence. «Cos'hanno fatto a mia figlia?», chiede in lacrime la donna. Frumuzache è accusato di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.

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