Guerra in Ucraina

La deportazione con bugia di 300 bambini "Li hanno rapiti con la scusa di una vacanza"

Piccoli ucraini sottratti alle famiglie, portati a Krasnodar e non restituiti

La deportazione con bugia di 300 bambini "Li hanno rapiti con la scusa di una vacanza"

Credevano di andare in vacanza, potrebbero non vedere più le loro famiglie. È un orribile stratagemma quello che sarebbe stato usato dalle forze russe di occupazione di Zaporizhzhia nei confronti di almeno trecento bambini ucraini, portati via da Energodar, Kamianka, Vodyane con la scusa delle vacanze nel territorio russo di Krasnodar e mai più restituiti alle loro famiglie.

La denuncia dell'episodio arriva da Ivan Fedorov, sindaco in esilio di Melitopol, città dell'Ucraina sud-orientale nell'oblast di Zaporizhzhia. Fedorov parla di vera e propria «deportazione». «Oggi - attacca parlando con la Novyny Pryazovia - la deportazione dei nostri bambini è una questione estremamente urgente. I russi avrebbero dovuto restituirli una settimana fa, ma questa settimana sono venuti dai loro genitori e hanno detto: Dateci i vestiti invernali per loro, per ora non torneranno».

Il sindaco è poi entrato nel dettaglio raccontando come i russi prtino avanti il loro imbroglio usando sempre la stessa tecnica. «I russi - racconta Fedorov - dicono di prendere i bambini solo per una vacanza e che li porteranno fuori per una settimana». Secondo il sindaco «i genitori sono per lo più d'accordo», fino a quando non si rendono conto che devono attivarsi per recuperare i loro figli e così si recano di persona nella regione di Krasnodar o in Crimea a cercarli. Salvo poi capire nella gran parte dei casi che «è ormai troppo tardi».

Lo scopo di questo rapimento subdolo è quello di ammorbidire i genitori, rendendoli malleabili. «Mentre i bambini sono con i russi, loro sono in una posizione debole e faranno ciò che viene detto loro di fare». Un modo, secondo Fedorov, «per intimidire e creare panico tra la popolazione locale. Perché una popolazione spaventata è più gestibile di quella di un Paese democratico».

Fedorov ha ieri denunciato all'Ukrainska Pravda un'altra prepotenza da parte delle autorità filorusse, che avviene sempre nella regione di Zaporizhzhia, annessa da Mosca in seguito ai controversi (a dir poco) referendum di fine settembre. Gli occupanti hanno annunciato che tutti i residenti della parte temporaneamente occupata della regione riceveranno la cosiddetta «cittadinanza automatica della Federazione Russa» dal 30 ottobre. «I Gauleiters (capo locale nazista, ndr) di Melitopol hanno annunciato che dal 30 ottobre tutti i residenti che vivono negli insediamenti catturati della regione di Zaporizhzhia diventeranno automaticamente cittadini della Federazione Russa», ha detto il sindaco, aggiungendo che l'obiettivo anche in questo caso è intimidire la popolazione Fedorov ha poi ricordato che qualsiasi decreto russo sui territori occupati è legalmente nullo.

Melitopol è la città in cui nello scorso luglio il ministro russo dell'Istruzione Serghei Kravtsov portò di persona ai bambini libri di testo «russificati» in cui la guerra magicamente era sparita.

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