Le famiglie del Family Day in Piazza del Popolo e le associazioni Lgbt in Piazza del Pantheon per il disegno di legge del pd Zan su omofobia e transfobia. In contemporanea, alla Camera, è scontro sul rinvio della discussione sul contestato ddl Zan, rinvio ottenuto dai capigruppo dell'opposizione perché risultati positivi al Coronavirus come molti altri parlamentari tra i quali Maurizio Lupi. «Non accettiamo un rinvio ad hoc, su una legge che la destra vuole fermare» attacca però il capogruppo del Pd, Graziano Delrio. Alla fine saranno sospese tutte le attività per una settimana.
Tornerà però a riunirsi la Giunta di Montecitorio: sul tavolo il nodo del voto a distanza, posto già durante il lockdown da una parte del Pd. «Si può riflettere sul voto a distanza ma per ora credo si possa continuare a votare in presenza», spiega Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.
Il clima è incandescente. Il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha ribadito che «la Chiesa ha attenzione, cura e rispetto per ogni persona umana» e per questo «credo sia fondamentale evitare ogni tipo di deriva ideologica per cui sia passibile di sanzione penale per presunta omofobia chi non contempla il modello di affettività espresso da persone dello stesso sesso». A sostenere le medesime convinzioni nelle piazze di tutta Italia tantissime persone ma la contrapposizione è forte con chi protestava per il motivo opposto, perché anche le associazioni Lgbt contestano il ddl: «Non può essere un diritto chiamarci malati come prevede l'articolo 3».
In piazza del Popolo «Restiamo liberi», Family Day, Pro vita, persone che temono processi paradossali come in altri Paesi dove esistono leggi ad hoc. Recente il caso della «madre» di Harry Potter, J. K. Rowling, che ha difeso una donna licenziata per aver scritto che, secondo lei, chi da uomo ha fatto un percorso per diventare donna non può considerarsi davvero una donna.
Nemmeno l'emendamento che esclude dal reato di omofobia l'espressione di opinioni è ritenuto sufficiente, perché affida alla discrezionalità della sentenza di un magistrato ciò che è garantito dall'articolo 21 della Costituzione.La politica è divisa. Sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini si sono schierati con il Family day. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha scelto invece le piazze Lgbt e ha detto che «faremo di tutto per approvare» la legge Zan.
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