Se uno su mille ce la fa, come cantava Gianni Morandi, uno su sei sarebbe di ultraderecha, cioè di estrema destra. Lo spiega il quotidiano El Pais, secondo un sondaggio per cui il 17% dei cittadini europei esprimerebbe opzioni «ultraconservatrici» e euroscettiche. Uno potrebbe chiedere, scherzando fino a un certo punto: così pochi? Ma al tempo stesso potrebbe preoccuparsi.
Prima di esaminare i due sentimenti, solo apparentemente in contrasto, bisogna però lamentare che queste inchieste e questi sondaggi, benché condotti da quotidiani autorevoli, confondono più di chiarire. A cominciare dai termini utilizzati: «estrema destra» è sinonimo di «conservatore» solo presso i centri sociali, altrimenti come bisognerebbe definire Churchill e De Gaulle, che, contro l'estrema destra, hanno combattuto, o Reagan? Quanto all'identificazione tra estremismo di destra ed euroscetticismo, essa non fa giustizia di tutta la critica alla Ue proveniente dall'estrema sinistra: in Spagna un tempo Podemos, in Grecia Tsipras, in Francia Mélenchon, ultimamente molto più euroscettico di Le Pen. Ma El Pais è un giornale storicamente vicino ai socialisti spagnoli, e a loro evidentemente Mélenchon non fa paura, altrimenti non sarebbero alleati con il suo corrispettivo spagnolo, appunto Podemos. È sempre la solita chanson: l'estremismo di sinistra è altrettanto antidemocratico e violento di quello di destra, ma è legittimato perché il comunismo, in fondo (e neanche tanto in fondo) non è stato così male, e questo lo pensano anche i socialisti moderati.
Ma veniamo alle cifre. In realtà, probabilmente gli ultradestri sono molti di più: del resto, una settimana fa, tra Fratelli d'Italia e Lega, l'elettorato ultraconservador per dirla con El Pais, ha superato il 35%. Ma quanta diffidenza verso la Ue non è diffusa anche presso elettori di Forza Italia, e forse persino del Pd e del Terzo polo? Del resto, sull'energia, chi è più euroscettico dei socialisti tedeschi? La realtà è che i cittadini disillusi dalla Ue sono probabilmente molti di più. Rispetto a qualche anno fa, però, nessuno propone l'uscita dall'euro e dalla Ue, neppure Le Pen. Tutti hanno accettato la Ue come un destino e un orizzonte insuperabili.
Essa ha sì dimostrato, con la pandemia, di saper reagire, e al tempo stesso non pare essere in grado di accendere gli entusiasmi, e quelle deficienze strutturali che mostrava anni fa non si sono sanate.Per questo il 17% è anche preoccupante: di fronte all'immobilismo, e a crisi persino più gravi di quelle degli anni passati, a un certo punto la protesta degli elettori europei potrebbe assumere forme devastanti.
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