Lo dice pure l'Istituto superiore di sanità Lo stato di salute dei romani è peggiorato

Dall'aspettativa di vita ai tumori: Roma è l'unica Capitale Ue in declino Il ministro Calenda attacca: la Raggi non mi risponde. E lei fa spallucce

Francesca Angeli

Roma Cinque Stelle contro tutti. Piovono pietre sul Campidoglio che affoga nei debiti mentre i cittadini romani assistono all'inarrestabile degrado di quella che una volta era la città più bella del mondo. Ma la giunta di Virginia Raggi e i grillini proseguono imperterriti nello scaricare le colpe su chiunque non appartenga a M5s: tutti quelli che hanno governato in passato, la stampa che stravolge le notizie e pure i cittadini romani stessi, colpevoli di lamentarsi troppo. Lamentele del tutto giustificate vista la denuncia del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi. «Roma è l'unica tra le 28 Capitali dell'Unione Europea che ha peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni. - spiega Ricciardi- Tutti gli indicatori, da quello più solido che è l'aspettativa di vita e la mortalità infantile a quello per patologie tumorali, fanno riscontrare un peggioramento della situazione dei cittadini romani rispetto al resto di Italia».

Difficile sintetizzare i guai e le gaffes accumulati quotidianamente dalla sindaca grillina che comunque di fronte a qualsiasi grana non fa una piega e tira diritto, come nel caso della richiesta di rinvio a giudizio per falso, tre giorni fa. Ieri a metterla sotto accusa, politicamente, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che ha convocato, anzi vorrebbe convocare, un vertice con Comune e Regione per metter a punto un piano per fronteggiare le emergenze della Capitale. «Da dieci giorni cerco di contattare la Raggi - spiega Calenda - Ho pure chiamato il sindaco tre giorni fa ma non mi ha risposto e ancora aspetto di essere richiamato. Se entro lunedì non ho la data entro cui si fa questo incontro sarò costretto a sconvocarlo, perché parlare di Roma senza il sindaco diventa una cosa naïf. Che devo fare mandare un telegramma?». La Raggi non risponde alla convocazione del governo ma naturalmente è il governo ad essere in difetto secondo la sindaca. «Se il ministro sconvocasse il tavolo, farebbe un dispetto non a me ma a Roma. - replica - Non è necessario un telegramma, basta semplicemente sentirsi e si fissa una data». Chissà, forse quando Calenda ha chiamato il telefono del Campidoglio era in silenzioso. E la distanza tra il governo e il Campidoglio è marcata anche dai pesantissimi giudizi del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che parla di un grande declino della città e denuncia pure come «sia piena di droga: rivediamo le siringhe per strada, i tossici per strada, gli spacciatori di eroina». Eppure dice il ministro si fa «finta di non vedere come se il problema non ci fosse più». L'altra pesantissima tegola piombata sul Campidoglio è la bocciatura del bilancio da parte dell'Oref, l'Organismo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, che ha definito «non veritieri» i conti fatti dalla giunta Raggi, che ha ignorato il parere negativo e ha approvato lo stesso il bilancio. L'assessore Gianni Lemmetti, accusa i revisori di aver espresso un parere «non richiesto dalla legge» e condizionato dalla politica. Ma non basta.

Il capogruppo in Campidoglio del M5s Paolo Ferrara, alza ancora di più il tiro e adombra l'ipotesi del «complotto» ricordando che la presidente dell'Oref, Federica Tiezzi, è moglie di un esponente Udc di Rieti che stava nella giunta provinciale dell'attuale segretario del Pd Lazio, Fabio Melilli e che sarebbe «indagata a Rieti per reati pesanti». Dunque la logica dei Cinque stelle è che essere, forse, indagati è più grave di una richiesta di rinvio a giudizio.

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