Diciotti, Cacciari ora insulta: "Chi non s'indigna è una m..."

Massimo Cacciari, ospite a In Onda, interviene sul caso Diciotti, con i 177 migranti nel porto di Catania

Diciotti, Cacciari ora insulta: "Chi non s'indigna è una m..."

Il caso della nave Diciotti, ferma al porto di Catania per volere di Matteo Salvini, sta facendo discutere tutto il Paese. Ieri sono sbarcati i minorenni, ma il ministro dell'Interno intende tenere il punto sugli altri immigrati "irregolari" presenti a bordo. I pm hanno aperto un fascicolo, la sinistra è tornata all'attacco e pure Roberto Fico si è schierato contro il Viminale.

Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Salvini si dice pronto a farsi processare e stamattina, a Rtl, ha mandato un messaggio alle procure, dichiarandosi disponibile anche ad essere interrogato. "L'immigrazione è una delle parti del mio lavoro e su questo sarò giusto, rigoroso, fino a che non ci sarà una normalità e arriverà in Italia chi ha il diritto e il permesso di arrivare - ha spiegato il leghista - Quindi, chi è in mare faccia bene il suo lavoro. L'unica cosa: se qualcuno vuole candidarsi alle elezioni si candidi, gli italiani hanno votato a marzo e io rispondo al mandato che gli italiani mi hanno dato di portare più ordine e sicurezza sulle nostre coste e sulle nostre strade".

Ecco: il mandato degli elettori. Che alcuni italiano abbiani messo la croce sul simbolo della Lega per vedere il pugno duro contro l'immigrazione clandestina è un dato di fatto. E Salvini, per quanto si possa criticare, sta tenendo fede (almeno) a questa promessa. Non sorprende certo che la sinistra si opponga alle politiche ministeriali in salsa leghista. Ma tra polemica e insulti, la differenza c'è eccome.

Dovrebbe saperne qualcosa il filosofo Massimo Cacciari. Noi non abbiamo competenze specifiche in merito, ma certo Aristotele avrebbe espresso con maggior garbo l'indignazione sul tema immigrazione. Certo, si potrà dire che in televisione è meglio essere chiari che perdersi in onanismi filosofici, però definire "pezzo di m..." chi non s'indigna per quello che sta succedendo non è proprio degno di Platone. Nè del suo concetto di Democrazia.

Ieri Cacciari era ospite in collegamento a In Onda su La7. E proprio mentre si parlava di come Salvini sta gestendo la questione Diciotti, la polemica politica che ne è sorta e l'immobilismo dell'Europa, si è lasciato andare a questa profondissima analisi: "Stiamo affrontando questa situazione di giorno in giorno - ha detto il filosofo - Una nave che attracca, un'altra che va a Malta. Ci stiamo giocando l'Europa e il destino dei nostri figli e se pensiamo che possa esserci futuro in un'Europa di staterelli sovrani, siamo dei dementi. O meglio, siamo dei totali ignoranti che non hanno cognizione della storia". E poi, attaccando l'Ue che non trova una soluzione, ha aggiunto: "Vergogna anche di Salvini e di chi governa l'Europa. Vergogna di tutti che non sanno mettersi d'accordo e non sanno rifare il trattato di Dublino. Vergogna di tutti noi, perché ogni volta che uno annega in mare io mi sento male. Non dico 'uno di meno che mi rompe le palle nella mia piazzetta perché c'è un vu cumprà di meno'".

Insomma: Cacciari "arrossisce" per "questo Paese e questa Europa".

E secondo il filosofo "chi non si vergogna e non si indigna della situazione in cui ci troviamo secondo me è un pezzo di merda". Forse però in democrazia è normale che alcuni, per dire, non la pensino come lui. Ma non per questo si sentono parti di escremento.

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