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Difesa sempre legittima: il centrodestra unito vota la legge in Senato

Basta premi a chi rapina e vittime processate Contro solo Pd e Leu. Ora tocca alla Camera

Difesa sempre legittima: il centrodestra unito vota la legge in Senato

Sì alla legittima difesa. 195 voti favorevoli, 52 contrari e un astenuto. Il Senato approva la legge bandiera della Lega che ora passerà alla Camera per il via libera definitivo. «La difesa è sempre legittima. Dalle parole ai fatti», esulta il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Già perché la ritirata degli emendamenti degli ortodossi grillini, che avrebbero potuto ostacolare il percorso, ha spianato la strada alla riforma dell'articolo 52 del codice penale, che introduce la parola «sempre». È il cardine della legge che blinda la legittima difesa, facendola diventare sempre presunta. Non solo nelle abitazioni, ma anche in «ogni altro luogo ove sia esercitata all'attività commerciale, professionale o imprenditoriale». Dunque negozi, aziende, tabaccherie, benzinai. Non significa che non si procederà più penalmente nei confronti di chi usa l'arma per difendersi, ma di certo per i magistrati sarà più facile chiedere l'archiviazione.

Hanno votato a favore Forza Italia e Fratelli d'Italia, seppur con dei distinguo. Testo «troppo morbido», per Fdi, da aggiustare a Montecitorio, come conferma il capogruppo Francesco Lollobrigida. «Un compromesso al ribasso per accontentare il M5s -recita una nota di Fdi al Senato-. Il testo lascia eccessiva discrezionalità ai magistrati e rischi di cambiare poco lo stato delle cose». Sulla stessa linea Mariastella Gelmini, capogruppo Forza Italia alla Camera: «La Lega non si faccia imbrigliare dal M5S. Portiamo a casa il provvedimento, ma che sia davvero utile per le vittime. Ogni compromesso al ribasso vorrebbe dire annacquare la norma».

Il provvedimento allarga le maglie della legittima difesa, prevede che sia sempre proporzionata all'offesa «se taluno legittimamente presente nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi», «usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui». L'articolo 1 amplia le situazioni per cui è esclusa la punibilità: non è necessario, infatti, che il ladro abbia un'arma in mano. È sufficiente la sola «minaccia» di utilizzarne una.

Il Pd grida al «far west» ma contestualmente vota a favore dell'articolo 2 che esclude la punibilità per chi reagisce «in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». Questione di coerenza, dicono i dem, visto che nella proposta di legge che avevano presentato nella scorsa legislatura, si parlava in modo analogo di «turbamento psicologico». Basterà questo, dunque, se riconosciuto, a scagionare chi si difende dall'accusa di eccesso colposo.

La legge interviene anche nel rapporto tra vittima e ladro dopo il processo, per evitare paradossi raccontati in questi anni da molti casi cronaca. Viene esclusa per l'autore del furto la possibilità di accedere alla sospensione condizionale della pena se prima non risarcisce la vittima. Contestualmente il ddl aumenta le pene per la violazione di domicilio, scippo e furto. Infine, viene esteso il gratuito patrocinio, il pagamento delle spese legali a carico dello Stato, agli imputati che invocano legittima difesa.

«Lo Stato non sarà più nemico del cittadino. Oggi vincono le vittime.

Basta gogna, basta assurde richieste di risarcimento da parte dei parenti di qualche delinquente», festeggia il relatore della legge Andrea Ostellari.

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