Le feste e i contagi. Un binomio a cui probabilmente dovremo abituarci. Gli assembramenti per assistere alle partite di Euro 2020 e l'esultanza per i successi dell'Italia hanno provocato cluster in tutta Italia. Alcuni stanno iniziando a chiamarla «variante azzurra». Gioiosa ma pericolosa. E probabilmente, visto che la competizione è finita soltanto sei giorni fa, molti contagi devono ancora emergere. Gli esperti infatti calcolano in dieci giorni la finestra temporale per l'emergere delle positività. Ciò significa che essendo la festa più scatenata, quella dopo la vittoria contro l'Inghilterra, svoltasi nella notte tra l'11 e il 12 di luglio, l'ondata dei contagi da tifosi dovrebbe verificarsi entro il 22 di luglio. Saranno giorni caldi, per il bollettino dei contagi.
Un esempio è quello che accaduto al Clifton, un pub di via del Casalletto, alla periferia meridionale di Roma. Qui in tantissimi si sono assembrati lo scorso 2 luglio, in occasione di Italia-Belgio, quarto di finale dell'Europeo. In pochi giorni i contagiati sono saliti da 16 a 91, un cluster di una certa importanza. Di questi 13 sono casi secondari ossia di persone che non erano fisicamente quella sera nel locale, ma sono amici e famigliari degli avventori o dipendenti del locale. Come si apprende dalla Asl Roma 3, l'età dei contagiati va dai 14 ai 60 anni, con una media di 21 anni. Quindi si tratta per lo più di giovani e giovanissimi, 75 maschi e 16 femmine. Numeri che nelle prossime ora potrebbero aumentare ulteriormente. Un altro cluster si è verificato in uno stabilimento balneare di Ostia e altri cinque contagi sono emersi in seguito a un campus di pallavolo tenutosi in Toscana.
La situazione preoccupa l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, che inizia a temere di finire in zona gialla. L'assessore segnala che l'indice RT e l'incidenza dei contaginel Lazio sono «in incremento, rispettivamente a 0,81 e 16,9 su 100mila abitanti. Ci attendiamo un ulteriore peggioramento. I nuovi casi aumentano di circa 80 per cento rispetto alla settimana scorsa e l'età mediana si attesta a 23 anni. Rinnovo l'invito a vaccinarsi o completare il ciclo vaccinale prima delle partenze per le vacanze».
Ma il problema non è soltanto romano. «Rispetto all'estate scorsa - dioce Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute - è un virus che corre di più e sta colpendo in questo momento soprattutto persone giovani. Vediamo molti casi soprattutto asintomatici e paucisintomatici, come è successo in Gran Bretagna, Spagna e Portogallo. All'inizio di una fase epidemica e di una ripresa non vediamo quelli che potrebbero essere casi più gravi.
Speriamo di vederne di meno», visto che «ormai quasi il 40 per cento della popolazione è stata vaccinata con un ciclo completo e si tenderà a completare il ciclo per tutte le persone che saranno vaccinate». E visto anche che sono state vaccinate «prima le persone anziane e queste dovrebbero essere protette dalle conseguenze del virus».
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