"Il diritto è da rivedere. Lecito l'attacco preventivo a chi minaccia altri Paesi"

Il docente di storia Danny Orbach: "L'ultimo rapporto dell'Aiea era molto preoccupante"

"Il diritto è da rivedere. Lecito l'attacco preventivo a chi minaccia altri Paesi"
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"Bisognerebbe riformare il diritto internazionale perché non prevede l'attacco preventivo contro uno Stato che minaccia l'esistenza di un altro, come fa l'Iran con Israele". A sostenerlo è Danny Orbach professore al Dipartimento di Storia dell'università ebraica di Gerusalemme. Orbach è uno degli autori del prossimo studio Illusions of Genocide sulla guerra in corso a Gaza.

Professor Orbach, reggerà la tregua?

"Era conveniente sia per Israele sia per l'Iran arrivare a un cessate il fuoco ora. Lo Stato ebraico non voleva rompere con gli Usa di Trump e Teheran aveva serie difficoltà a respingere gli attacchi di Tel Aviv. Ma Israele risponderà con altri raid se necessario".

I siti nucleari sono stati distrutti?

"Non si hanno notizie certe, però probabilmente ci vorranno anni per ricostruire le capacità militari e atomiche per l'Iran".

È possibile un cambio di regime nella Repubblica islamica?

"Non è un bene che uno Stato promuova un cambiamento di sistema politico in un altro Paese. Questo squalificherebbe le fazioni interne che se ne farebbero promotrici e il popolo di una nazione raramente vuole che uno Stato straniero sia l'agente di un cambio ai vertici del proprio. Poi sarebbe necessaria l'occupazione totale del territorio e non è avvenuto neppure a Gaza".

C'era il pericolo che l'Iran stesse preparando la bomba?

"Non era necessario che Teheran arricchisse l'uranio più del 60%, come dice di aver fatto per scopi solo civili, e quindi questo fa nascere il sospetto che avesse altre intenzioni. Poi non c'è mai stato un rapporto dell'Aiea così preoccupante come l'ultimo".

È legittimo dal punto di vista del diritto internazionale l'intervento preventivo?

"Il diritto internazionale non contempla il caso in cui uno Stato minacci l'esistenza di un altro, come l'Iran ha fatto con Israele. In questo senso bisognerebbe apportare delle modifiche profonde al diritto internazionale".

La regione può destabilizzarsi?

"È un rischio messo in conto, però Israele ha anche calcolato che Teheran era in realtà isolata dal punto di vista internazionale. La Russia è impegnata in Ucraina e la Cina non ha fatto molto per aiutarla".

Sull'altro fronte, è corretto dire che a Gaza si sta compiendo un genocidio?

"La parola genocidio implica che si abbia l'intenzione di sterminare tutta un'etnia il che non è il caso di Gaza, perché l'esercito israeliano ha creato safe zone dove ha chiesto alla popolazione palestinese di rifugiarsi per non essere uccisa.

E poi è necessario che l'azione di chi si presume starebbe per compiere un genocidio non possa essere interpretata in una maniera differente. Non è neanche vero che Israele voglia far morire di fame i residenti della Striscia. Ci sono diversi report che documentano che entrano a Gaza oggi più camion di aiuti rispetto a prima della guerra".

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