Doveva indossare il braccialetto elettronico e non poteva avvicinarsi, dopo che la scorsa primavera aveva picchiato violentemente l'ex compagna in mezzo alla strada. Quando l'ha uccisa a coltellate, però, di quel dispositivo non c'era traccia.
È una tragedia a tinte fosche quella che arriva da Castelnuovo del Garda (nel Veronese), dove la 33enne di origina brasiliana Jessica Stapazzolo Custodio de Lima è stata massacrata da Reis Pedroso Douglas, connazionale di 41 anni, ora in carcere. L'uomo, consumatore abituale di droga e alcol e sottoposto a divieto di avvicinamento, chiama i carabinieri nella notte tra lunedì e martedì scorsi: ammette parzialmente il femminicidio, poi minaccia di togliersi la vita.
Il corpo di Jessica devastato dai fendenti ("in numero smisurato", scrive in una nota la Procura di Verona) viene trovato nella casa dell'assassino a Castelnuovo, ma il coltello usato per ucciderla era nell'auto. Circa un anno e mezzo fa la 31enne, con una figlia di 10 anni avuta da una precedente relazione, era andata a vivere nell'appartamento che l'uomo aveva acquistato in precedenza. Ma ben presto Reis Pedroso inizia ad essere violento: ad agosto del 2024 scatta l'allarme per maltrattamenti, ma la denuncia viene ritirata. Alla fine di quell'anno l'uomo avrebbe persino violentato sessualmente la sorella di Jessica finendo per minacciare i carabinieri intervenuti in quell'occasione. Per questo, il questore di Verona aveva emesso un provvedimento di ammonimento nei suo confronti e a settembre era stato chiesto il rinvio a giudizio per i procedimenti penali relativi a quei fatti. Poi, il 21 aprile scorso, l'ennesima violenza: la donna viene gettata a terra, trascinata per i capelli sull'asfalto e colpita con tre pugni al volto. Infine viene percossa ripetutamente al volto e al collo con la chiave dell'auto.
Da allora scatta il divieto di avvicinamento alla compagna e ai luoghi che lei frequentava, dovendo mantenersi a una distanza di 500 metri da entrambi. Gli viene vietato contattarla e viene anche applicato il divieto di dimora a Ponti sul Mincio, dove la donna è domiciliata. Un mese dopo gli viene applicato il braccialetto elettronico, mentre alla vittima viene consegnato il dispositivo per dare l'allarme. Misure doverose in casi di violenze reiterate e denunciate. Ma questa volta non basta. Jessica muore per le coltellate su tutto il corpo, almeno 24 ore prima della chiamata. Quando apre la porta di casa, Reis Pedroso Douglas è in stato confusionale, sicuramente sotto effetto di alcol e droga. E in un primo momento dice di averla uccisa sabato sera, "anche se dalle prime risultanze del medico legale questo parrebbe essere escluso: parliamo di circa 24 ore" spiega Claudio Papagno, comandante provinciale dei Carabinieri di Verona.
L'apparecchio di soccorso della vittima viene ritrovato nascosto nel garage dell'abitazione della madre a sul Mincio, a soli 10 chilometri da Castelnuovo del Garda. Mentre il braccialetto elettronico risulta tuttora scomparso (sono in corso le ricerche per rintracciarlo e per capire quando e come se ne sia disfatto).