
Tra i due litiganti, Sergio Marchionne e Luca di Montezemolo, si inserisce Diego Della Valle, il braccio armato del quasi ex presidente della Ferrari. E mr. Tod's, come era già successo in passato sia nei confronti di Marchionne sia di John Elkann, l'azionista di Fiat Chrysler Automobiles, nonché primo socio di Rcs (altro terreno di duro scontro), ha subito esaurito i primi caricatori: «Marchionne è un furbetto cosmopolita che vuole dare lezioni a noi italiani. Se si sente orgoglioso di essere italiano, cominci a pagare le sue tasse personali in Italia dove le pagano i lavoratori Fiat». Se fosse per Della Valle, sarebbe Marchionne e non Montezemolo ad accomodarsi: «Di persone come lui - tuona - gli italiani che vivono una crisi tremenda ne fanno volentieri a meno».
Fin qui la burrascosa cronaca del giorno successivo il disastroso Gp di Monza coinciso con il benservito pubblico di Marchionne a Montezemolo. E sempre a proposito di coincidenze, ieri la Ferrari ha ospitato (l'appuntamento era in agenda da tempo) il cda di Philip Morris, primo sponsor del Cavallino in F1, nel quale siede lo stesso Marchionne. E se l'ad di Fiat Chrysler domenica se l'è presa con Montezemolo per le mancate vittorie della Ferrari dal 2008 a oggi, è anche perché alle stagioni deludenti seguono meno introiti dagli sponsor e, dagli stessi, zero bonus. La F1 per la Ferrari è fondamentale soprattutto ora, a circa un mese della quotazione di Fca a Wall Street e alla luce della visione globale del gruppo. La scossa che Marchionne ha in mente potrebbe portare, nell'arco di qualche mese, a una vera rifondazione di Maranello.
Montezemolo, in 23 anni, ha dato tantissimo, risollevando e portando la scuderia a 14 vittorie iridate; anche il brand Ferrari è cresciuto, diventando il più popolare al mondo e il luogo di lavoro più ambito. Ma il nuovo schema previsto da Marchionne, cioè la creazione di un forte gruppo internazionale plurimarca, per Montezemolo suona come una snaturazione delle origini del Cavallino. Da qui lo scontro e la frattura insanabile, a più di due anni dalla scadenza del suo mandato. «È logico che dopo oltre 20 anni uno possa pensare che la favola sia prossima alla fine, ma ad amareggiare Montezemolo è stato il modo con il quale si è arrivati a questo punto», raccontano i suoi fedelissimi. Non è ben chiaro se, ieri, i due contendenti si siano incrociati. Sicuramente lo sarà giovedì in occasione del già previsto cda Ferrari sui conti semestrali (Marchionne, insieme a sei manager Fca, siede nel board). Difficilmente, però, a quanto sembra, l'11 settembre sarà il giorno dell'addio. «È tutta questione di tempi, modi e soldi», precisa una fonte. Sulla mega liquidazione si parla di una quota tra 200 e 300 milioni. Se fosse reale, per Fca comporterebbe una vera grana visto che dovrà sborsare poco meno di 500 milioni agli azionisti che si sono opposti alla fusione con Chrysler. Le cifre uscite dalle indiscrezioni vengono comunque considerate esagerate.
Procede intanto il «toto nuovo presidente». In proposito non trova riscontro la possibilità che il presidente di Fca, Elkann, o il fratello Lapo, siano candidati a succedere a Montezemolo, in predicato di assumere lo stesso ruolo nella nuova Alitalia. A rafforzarsi è l'ipotesi dell'accoppiata Marchionne presidente (un segnale forte verso gli investitori internazionali)-Harald Wester, attuale ad di Alfa Romeo e Maserati, con trascorsi in Ferrari, il quale unirebbe ai due marchi anche la guida operativa del Cavallino.
Oltre a Wester, rumors anche su Marco Mattiacci, attuale capo team della F1 e dotato di una notevole esperienza internazionale, e Alfredo Altavilla, mentre avrebbe perso quota l'ipotesi di un doppio incarico per Amedeo Felisa, ora ad e con altri due anni di contratto. Occhi puntati soprattutto sulla gestione sportiva per la quale è rispuntato il nome di Ross Brawn, direttore tecnico di tutti i mondiali vinti da Schumacher. Rinuncerà alla sua pensione dorata?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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