Dj morto a Ibiza, le accuse del padre: "Legato e bastonato dalla polizia"

La Guardia Civil nega: "Era drogato e minacciava un vicino con un coltello"

Dj morto a Ibiza, le accuse del padre: "Legato e bastonato dalla polizia"
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Per la Guardia Civil spagnola dj Godzi sarebbe deceduto per un arresto cardiaco in preda alle convulsioni e sotto effetto di droga mentre cercavano di immobilizzarlo - dopo essere intervenuti per la musica troppo alta alla festa che aveva organizzato nella sua casa di Ibizia - perché avrebbe minacciato un vicino con un coltello.

Per il padre del producer napoletano di 35 anni morto nella notte tra venerdì e sabato sull'isola delle Baleari dove viveva e lavorava da dieci anni, il figlio sarebbe stato percosso senza motivo dalla polizia fino alla morte. Per questo Giuseppe Noschese, noto medico napoletano in pensione, ha presentato alla magistratura spagnola un esposto per omicidio volontario.

Noschese è volato subito ad Ibizia, per capire come sono andate le cose e riportare a casa la salma del figlio, che vorrebbe fare cremare ad Ibizia per evitare alla moglie l'ulteriore dolore di vedere come è stato ridotto. Ieri sull'isola è arrivato anche il perito di parte che seguirà gli accertamenti. Perché la famiglia ritiene "fantasiosa" la ricostruzione della Guardia Civil. Sull'isola papà Noschese ha parlato con gli amici del figlio, quelli che venerdì erano alla festa, e si è fatto raccontare come sono andate le cose. E anche con l'uomo che sarebbe stato minacciato da dj Godzi e che nonostante tutto non avrebbe presentato alcuna denuncia. "Mi hanno detto che mio figlio è stato legato mani e piedi, in posizione di sottomissione, e bastonato in maniera energica dalla polizia, quando era rimasto da solo in casa. Talmente tanto energica che non è stato necessario il trasferimento in ospedale, bensì direttamente in obitorio", ha spiegato a Tgr Campania. Secondo indiscrezioni il giovane musicista avrebbe ricevuto tre pugni, due alla testa e uno alle spalle. Erano stati i vicini a lamentarsi per il rumore. Quando la polizia è giunta sul posto la festa è stata sospesa e il musicista chiuso in casa, immobilizzato e picchiato fino al decesso sopraggiunto, secondo le fonti ufficiali, per arresto cardiaco successivo a crisi epilettiche. Questa la versione dei testimoni, riportata nella denuncia. Difficile anche pensare che dj Godzi abbia minacciato con un coltello il vicino, come risulta dal rapporto della polizia. "Avevano ottimi rapporti, mio figlio lo aiutava con la spesa. Quando sono arrivato mi ha abbracciato in lacrime e mi ha detto che gli mancherà", continua il racconto di Noschese.

Lunedì è stata effettuata l'autopsia. "È stata fatta frettolosamente", denuncia il padre. E senza la presenza del consulente della famiglia, arrivato solo ieri, nonostante nella denuncia i familiari avessero chiesto all'autorità giudiziaria spagnola che l'esame autoptico venisse svolto da un medico "indipendente" e alla presenza di un perito di parte. Nell'esposto in cui si ipotizza l'omicidio volontario a carico degli agenti intervenuti, si chiede la loro identificazione e l'acquisizione dei filmati dell'arresto. Perché la ricostruzione della polizia, è scritto, "manca totalmente di credibilità" e la morte del 35enne è avvenuta in "circostanze altamente sospette" e "comunque non chiarite".

La stampa spagnola non sta seguendo la vicenda e la Guardia Civil nega ogni accusa in un comunicato: "All'alba di sabato gli agenti sono intervenuti a Santa Eulària in seguito a una chiamata riguardante minacce e, al loro arrivo, hanno tentato di immobilizzare il

trentacinquenne, che a quel punto ha iniziato ad avere convulsioni. Hanno tentato di rianimarlo praticando la rianimazione cardiopolmonare fino all'arrivo dei soccorsi, ma alla fine non ci sono riusciti e l'uomo è morto".

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