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Dl Elezioni, al Senato è scontro tra Taverna e Casellati

Tensioni questa mattina in Senato. Il presidente Casellati criticata dalla maggioranza dopo il pasticcio sul numero legale. Duro scontro con il vicepresidente Taverna

Dl Elezioni, al Senato è scontro tra Taverna e Casellati

Dopo l'annullamento della prima votazione di ieri, il Senato ha dato il via libera al decreto Elezioni approvandolo con 158 voti a favore. La seduta di questa mattina si è aperta però in maniera concitata con la maggioranza che ha criticato il presidente Elisabetta Casellati. Tra i giallorossi ci sono "malumori per la gestione dell'Aula da parte della presidente", giudicata "troppo schiacciata su Salvini". E così la maggioranza ha attaccato la Casellati che si è difesa con tono deciso spiegando che, pur assumendosi le sue responsabilità, quanto avvenuto è addebitabile a un "grave errore tecnico" e che "non accetta lezioni da nessuno". La votazione di giovedì era stata annullata per mancanza del numero legale dei presenti in Aula (ieri infatti c'erano 149 senatori, uno in meno del numero legale necessario). Ricontrato un errore tra il computo dei congedi, i lavori erano stati rinviati a questa mattina.

Oggi in Aula diversi attacchi. Tra i più critici, il senatore M5s Primo Di Nicola che ha parlato di "perdita di credibilità dell'istituzione" definendo quanto accaduto "pericoloso". "Lei pericoloso non se lo può permettere", ha replicato Casellati ricordando anche che durante il voto di fiducia "io non c'ero, c'era la presidente Taverna". "Sono profondamente amareggiata di quanto accaduto, non c’ero io ma mi assumo le mie responsabilità - ha affermato Casellati -. Chiedo scusa per quanto è avvenuto ma non accetto lezioni da nessuno sulla conduzione dell’Aula". Poi ha aggiunto: "Che si imputi alla Presidenza un errore informatico mi pare eccessivo. Io sono stata avvisata di quanto era accaduto alle 20.45. E poi non c’ero nel voto del pomeriggio. C'era la vicepresidente Taverna".

La vicepresidente Paola Taverna però non ci sta: "L'Ufficio di presidenza è impersonale, fare nomi e cognomi svilisce le istituzioni. Io ieri presiedevo in sostituzione del vicepresidente La Russa che mi aveva chiesto il cambio sapendo cosa sarebbe successo, ossia la volontà di far mancare il numero legale da parte delle opposizioni, e quindi di minare l'Istituzione stessa". Parole che hanno mandato il presidente Casellati su tutte le furie: "Lei sostituisce e basta, non capisco a cosa si riferisce. È una polemica inaccettabile". "Io ho chiesto la sostituzione due giorni prima perché dovevo partecipare a un vertice - ha dichiarato Ignazio La Russa prendendo la parola a fine seduta -. Chiedo pubbliche scuse della senatrice Taverna. Altrimenti voglio un giurì d'onore". E subito sono arrivate le scuse della senatrice 5S: "Mi scuso se ho attribuito al senatore La Russa una cosa che così non era, ma è vero che le opposizioni sono uscite".

Ma non è finita qui. Paola Taverna si è scagliata anche contro il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Voglio denunciare il comportamento vergognoso del senatore Gasparri che ieri in televisione andava a raccontare che la presidenza del Senato, nella figura della vicepresidente, aveva mistificato il risultato dell'aula. Io ero alla presidenza per far rispettare quest'aula e sostituivo un collega proprio per difendere l'onore del Senato", ha tuonato Taverna. Dura la replica di Gasparri: "Ieri ho detto in una trasmissione televisiva che è un imbroglio istituzionale proclamare un risultato e poi questo risultato non c'è. Questa è una cosa molto imbrogliata e la colpa è di chi ha annunciato il risultato e di chi presiedeva la seduta. Taverna si scusi lei con gli italiani e si dimetta dalla vice presidenza del Senato". E così il presidente Casellati ha cercato di riportare l'ordine e spegnere le polemiche: "L’errore c'è stato e non è imputabile a chi presiedeva l’Aula.

La senatrice Taverna ha solo proclamato il risultato come elaborato dagli uffici".

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